Usa, dopo la tempesta una scia di 104 morti di Paolo Passarini

Usa, dopo la tempesta una scia di 104 morti Nave affonda davanti alla Nuova Scozia Usa, dopo la tempesta una scia di 104 morti Spalare neve ha causato molti infarti La Florida devastata da 50 tornado WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Le città della costa atlantica americana, colpite sabato dalla più grossa tempesta di neve e vento del secolo, hanno cominciato ieri una faticosa marcia verso la normalità. Ma quasi ovunque le scuole sono rimaste chiuse e, a Washington, gli uffici governativi, pur decidendo di riaprire, hanno concesso ai dipendenti la possibilità di fruire di un giorno di riposo feriale. Molti impiegati non si sono presentati al lavoro o sono giunti con forte ritardo perché bloccati dall'enorme quantità di neve caduta che si è ovunque trasformata in un coriaceo strato di ghiaccio a causa delle bassissime temperature. Così, anche se ieri sulla costa orientale splendeva un magnifico sole e gli aeroporti hanno ricominciato lentamente a funzionare, molte autostrade risultavano impercorribili o estremamente pericolose. Intanto, il conto delle morti dovute alla «East Coast Bomb» o ad essa variamente correlate è salito, secondo le diverse stime, da un minimo di 72 a un massimo di 104. Molte persone risultano ancora disperse e una nave-cargo, con 33 persone di equipaggio, è affondata al largo della Nuova Scozia. Il conto più grosso, in termine di perdita di vite umane, lo ha pagato la Florida con 31 morti, seguita dalla Pennsylvania con 15. Molta gente è morta in Florida a causa dei circa 50 tornado che si sono scatenati nello Stato. Altrove i decessi sono stati causati da assideramento, soprattutto per quanto riguarda i senzatetto, o dal soffocamento sotto pareti di neve crollate, come è avvenuto a New York per almeno tre persone. Ma, in maggioranza, si è trattato di morti dovute indirettamente alla tempesta di neve, in particolare a infarti intervenuti durante il faticoso lavoro di spalatura della neve. Gli Stati del Sud, non abituati a fronteggiare situazioni meteorologiche di questo tipo, hanno sofferto particolarmente. In South Carolina e in Tennessee numerosi gruppi di giovani campeggiatori e escursionisti risultavano ieri ancora isolati o dispersi. Nel meridionalissimo Alabama, i corpi esanimi di parecchie persone sono stati trovati sepolti sotto la neve a un passo dalla porta di casa o, come nel caso di un'anziana donna di Birbingham, nel portichetto antistante. Ancora ieri in 12 Stati era in vigore lo stato di emergenza, anche se solo in un caso, la Florida, sono stati riconosciuti gli estremi per invocare la condizione di disastro nazionale. La Croce rossa ha reso noto di aver attivato circa 600 rifugi e molti di essi erano ieri ancora stipati di gente. Il presidente Bill Clinton ha seguito gli sviluppi della situazione tenendosi in contatto sia con i governatori sia con il centro nazionale di vigilanza sulle condizioni del tempo. Il suo portavoce, George Stephanopoulos, ha detto che un gruppo speciale sta ultimando il calcolo dei danni. Dovrebbe essere pronto in un paio di giorni. Stephanopoulos ha annunciato che il Presidente intende compiere presto una visita negli Stati più colpiti. Paolo Passarini

Persone citate: Bill Clinton, Bomb, George Stephanopoulos, Stephanopoulos