La Francia ride con Mitterrand-rana e Chirac-avvoltoio di Enrico Benedetto

La Francia ride con Mitterrand-rana e Chirac-avvoltoio SATIRA Dopo le caricature, va in onda il telegiornale con i personaggi veri: l'effetto è devastante per l'immagine del potere La Francia ride con Mitterrand-rana e Chirac-avvoltoio Dietro le quinte del «Bébète-Show», dove ipolitici hanno sembianze di animali PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Pronti, via. Ore 20.55: come ogni sera il Bébète-Show alza il sipario su «TF1» e per 4' regala al pubblico quello che il successivo telegiornale mai potrà far vedere davvero: un tronfissimo Mitterrand-ranocchio, Bérégovoy cagnone docile e istupidito, la scimmia Giscard, l'avvoltoio Chirac. I dialoghi sono all'altezza della scenografìa: caricaturale all'inverosimile, ogni leader tradisce pulsioni intime, aggressività, narcisismo, deliri senili. «Siamo i buffoni del re» spiega dietro le quinte Stéphane Collaro, che da anni gestisce il miracolo Bébète-Show, ovvero l'impertinenza al potere con la regina audience quale sponsor. E il suo braccio destro Jean Roucas: «In campagna elettorale, per natura gli uomini politici dicono più scemenze del consueto. Li attendiamo al varco». Il teatrino satirico notturno avvince i francesi. Così "TF1" ha deciso che non interromperà il programma neppure la vigilia elettorale. Anzi, domenica 21 vedremo a due riprese i pupi con le sembianze dei leader transalpini, giusto prima che fiocchino sondaggi e proiezioni. Innocente passione o rivalsa verso una classe politica in perenne odor di scandali, la Bébète-mania è ormai - direbbero i sociologi - fenomeno di massa. «Vogliamo solo divertici» sorride la piccola équipe. Ma il successo ha radici tutt'altro che effimere. Accanto alla vecchia scuola esopica in versione televisiva, figurano alcuni scampoli di Maggio '68, tipo «Il Re è nudo». Unica differenza, non secondaria: trascorsi i 240 ", il sovrano e l'oligarchia che lo circonda si rivestono per comparire seriosi e inappuntabili - dopo un breve stacco pubblicitario nel tg. La ricreazione è. finita: rendez-vous con l'utopia tra 24 ore. E comunque, «TF1» non sarebbe un giustiziere credibile. Il suo patron, Francis Bouygues, è un potente industriale cementano legatissimo a Jacques Chirac. Lascia Roucas infangare senza compiacenza lui e gli altri «idoli» solo nella certezza che mai i giullari potranno fare una vera rivoluzione. Ma ciò nulla toglie alla godibilità dello spettacolo artigianale. Il trio Jean Amadou-Stéphane Collaro-Jean Roucas si ritrova verso le 13 in un piccolo studio di rue Francois I con i giornali, qualche riflessione notturna da mettere nero su bianco, più idee raccolte qua e là. Può essere la cronaca Usa ad offrire un buon approccio. Mitterrand diviene il «messia» asserragliato, che spara su chiunque voglia avvicinarsi all'Eliseo. Con un megafono, Giscard e Chirac tentano di parlamentare. Invano. Solo il pellicano-Balladur (futuro premier in pectore in una eventuale seconda coabitazione) con sorniona abilità sembra indurlo a miti consigli. Ma l'autocrate della V Repubblica finisce per impallinare anche lui. Messaggio: l'Eliseo rimane intoccabile, malgrado abbia un pazzo come inquilino. Il tempo stringe. Un'ora appena e occorre il testo definitivo. Altro stanzone, più grande. Si estraggono dalla naftalina i pupazzi che devono andare in scena: copie uniche, grandezza nature, capolavori di bricolage. Ciascuno richiede due animatori sotto il tavolo. Le voci, senza eccezione alcuna, sono di Jean Roucas, un vero talento da imitatore. Inizia quindi un defatigante cronometraggio. Tagliare, cucire, aggiungere. 19.00, scadenza ultimativa: il videotape deve essere pronto per la messa in onda. I pupazzi disponibili sono decine. Qualcuno, come la pantera Cresson, ormai fa rarissime compariate. Più assiduo il toro Bernard Tapie. Le Pen è l'unico a comparire in abiti femminili, forse per irridere il suo machismo. Il trucco funziona così bene che ci sono già gli emuli. La pay-tv «Canal Plus» propone «Le Guignols de l'Information». Troviamo i politici familiari (Giscard, in piena decrepitudine, si fa ripetere ogni volta le domande da Chirac), ma pure il calciatore Jean-Pierre Papin - un cretino integrale nella raffigurazione satirica - e altri vip. Qui cade una regola inossidabile del Bébète-Show, quella che proscrive attacchi personali o sull'esistenza privata. Il gioco al massacro non conosce deroghe. Ma anche l'intransigenza rivoluzionaria stile pay-tv si arena nel folklore. Il suo pdg André Rousselet è amico intimo di Francois Mitterrand: la satira vera forse è morta, W i Circenses telematici. Enrico Benedetto

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