Potenza, allarme afta Abbattuti tremila capi di E. S.

Potenza, allarme afta Abbattuti tremila capi Già accertati nella regione 18 focolai Potenza, allarme afta Abbattuti tremila capi Il prefetto ha richiesto l'esercito per sorvegliare le zone dell'epidemia POTENZA. Allarme afta in Basilicata. Sono 3482 i capi di bestiame abbattuti finora per fronteggiare l'epidemia, una malattia infettiva virale contagiosa che colpisce gli animali, senza creare alcun pericolo per la salute dell'uomo. Finora i servizi veterinari delle Unità sanitarie hanno accertato 18 focolai di afta e sono stati abbattuti 244 bovini, 796 suini, 2312 ovini e 130 caprini. Intorno a ciascun focolaio - ne sono stati scoperti a Sarconi (quattro), Grumento Nova (due), Viggiano, San Chirico Nuovo, Campomaggiore e Albano di Lucania, in provincia di Potenza; Policoro (due), Tursi (due), Salandra, Bernalda, Craco e San Giorgio Lucano, in provincia di Mateia - sono tuttora in vigore rigidi «cordoni sanitari» per impedire contatti fra le aziende zootecniche di ciascuna zona con il resto della regione. Pattuglie di carabinieri, polizia, guardia di finanza e forestale controllano le strade di accesso per evitare spostamenti di animali, automezzi, mangimi, latte e derivati. Nelle zone colpite dal virus, i carabinieri del Nas stanno facendo accertamenti e indagini per verificare eventuali responsabilità penali nella diffusione dell'epidemia, causata - secondo i primi accertamenti - da un virus del tipo «01», poco diffuso in Europa e definito di «origine turca». giunto in Basilicata probabilmente con animali importati da Paesi dell'Est. Squadre di veterinari stanno controllando «a tappeto» le aziende zootecniche delle aree «a rischio» (in Val d'Agri, dove sono stati accertati i primi focolai fra la fine di febbraio e l'inizio di marzo, oggi, per il settimo giorno consecutivo, non sono stati scoperti casi sospetti), mentre gli ispettori della Cee, che nei giorni scorsi hanno raccolto dati e informazioni per verificare la validità delle misure adottate per contrastare l'epidemia in Basilicata, si sono spostati oggi in Campania, dove sono stati segnalati casi sospetti. Secondo le associazioni agricole, l'epidemia - con il divieto di portare fuori regione animali, latte e derivati - sta causando danni per miliardi di lire alla zootecnia lucana, che esporta i due terzi del suo prodotto lordo vendibile e che era pronta a immettere sul mercato, in vista delle feste di Pasqua, oltre centomila agnelli (per un valore di oltre dieci miliardi di lire), che invece sono ora bloccati. Il prefetto di Matera Tommaso Blonda, in serata, ha chiesto ai ministri della Protezione civile e dell'Interno l'intervento delle forze armate per controllare il territorio della provincia, dove sono stati accertati i focolai, [e. s.]

Persone citate: Salandra, Tommaso Blonda, Viggiano