«Comprensione e pietà» di Nicola Caracciolo

«Comprensione e pietà» «Comprensione e pietà» Presa di posizione dell'Avariti «Serve anche qualche pugno» ROMA. «Occorre guardare con umana comprensione e pietà ai tossicodipendenti. Ma occorre anche comprensione e pietà per chi sbaglia quando tenta di aiutarli». Chi ha sbagliato, secondo YAvanti!, è Vincenzo Muccioli, non rivelando subito ciò che sapeva sull'uccisione di Roberto Maranzano. Il giornale ufficiale del psi dichiara così la sua solidarietà con il fondatore della comunità di San Patrìgnano, al centro dì una tempesta che minaccia di travolgerlo insieme con la sua imponente operazione di recupero dei tossicodipendenti. Nicola Caracciolo lo ha fatto ieri mattina nella rubrica «Taccuìno». «Non si tratta ovviamente di giustificare l'orrendo omicidio di San Patrìgnano e neanche l'atteggiamento di Muccioli, certamente sbagliato - scrive Caracciolo -, ma penso che la tossicodipendenza abbia creato nella nostra società delle situazioni infernali». C'è anche nell'articolo una presa dì posizione sulla dibattuta questione dei metodi di Muccioli, i cui molti critici hanno visto spesso il segno intollerabile della violenza. Caracciolo cita un episodio di cui, dice, fu testimone durante una visita alla comunità compiuta con un gruppo di amici, Brunella Tocci, Pio De Berti, Renato Squillante e Stefania Craxi. Un ragazzo fuggito, tornato nella vecchia banda di balordi drogati e spacciatori, fu rintracciato da Muccioli. Vistosi scoperto il ragazzo tirò fuori una pistola: «Se non te ne vai ti sparo». Sottolìnea Caracciolo: «Ne ottenne in risposta una scarica dì pugni poi a forza il fuggitivo fu fatto risalire in macchina e riportato a San Patrìgnano». Mentre Muccioli raccontava - dice Caracciolo - il ragazzo protagonista della vicenda «lo seguiva con occhi adoranti di tanto in tanto aggiungendo un particolare: senza dubbio vedeva in Muccioli il suo salvatore». [r. cri.] Nicola Caracciolo «La droga ha creato situazioni umane infernali»

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