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«Ucciso per redimerlo» «Ucciso per redimerlo» Pietro Ingrao: volevano ricondurlo alla disciplina della comunità ROMA. <(Anche di fronte alla confessione del delitto, gli abitanti di San Patrìgnano si dichiarano stupiti. Dicono: siamo una comunità, da noi non c'è violenza. C'è amore e solidarietà. E Muccioli stesso si dice sorpreso della tragedia. Mentono? Non lo credo. Il punto è un altro». E' un passo dell'articolo che Pietro Ingrao ha scrìtto sul «Manifesto» di ieri. Secondo l'ex presidente della Camera, San Patrìgnano è davvero una comunità: «di ferro». E' una comunità di «salvezza». Ci sono tante comunità religiose che hanno al centro un'idea salvifica. Quella di San Patrìgnano, secondo Ingrao, punta sulla redenzione dalla colpa della droga. Per questo Roberto Maranzano è stato ucciso. Volevano «salvarlo» dal suo errore, dal suo mettersi fuori dalla regola di ferro della comunità salvifica, ipotizza Ingrao. «Perciò la vicenda di San Patrìgnano, prima ancora che al tema della violenza rimanda drammaticamente al modo in cui viene vista la tossicodipendenza, al grande sostanziale quesito su cui ci siamo divisi in questi anni: se è colpa oppure se è dramma psichico». Ricorda, Ingrao, la crociata di Craxi, la legge che ha portato in cella migliaia di tossicodipendenti. E spiega che Muccioli è stato «una delle bandiere della sciagurata esperienza di questa legge». «Posso sbagliare, ma chi ha ammazzato quel giorno e in quel caso a San Patrìgnano voleva punire e salvare: voleva ricondurre alla disciplina e alla norma il deviante, il "colpevole". Come si spiega altrimenti quella violenza così ingiustificata, insofferente persino davanti al vacillare della morte?». E conclude: il caso Muccioli ha destato una grande emozione; sapremo mutarla in una convinzione nuova del dramma della droga e sui sentieri difficili da cercare per aiutare i tossicodipendenti? [r. cri.] Pietro Ingrao, senatore del pds, ha scritto sul Manifesto un articolo sul delitto di San Patrìgnano