«Siamo già in convento, si chiama San Vittore» di Fabio Poletti

«Siamo già in convento, si chiama San Vittore» L'ex psi Zaffra: certo, sarebbe meglio il cilicio del carcere. Mario Chiesa: mi sembra un'idea da telenovela «Siamo già in convento, si chiama San Vittore» / «tangentisti» ai francescani: «Stare in cella è un modo di espiare» LA LETTERA Al «FRATELLI » FMILANO AREBBE bene a tutti un po' di riflessione. Anche a quelli che credono di essere innocenti. E' una proposta da non disprezzare». Piace a Severino Citaristi, cassiere nazionale de, record nazionale (15) avvisi di garanzia, l'idea dei francescani di Assisi: venite qui, riflettete e pentitevi. Con una lettera aperta ai «tangentomani» i frati francescani lanciano una proposta: i protagonisti dello scandalo che sta travolgendo, e stravolgendo, la vita politica, nell'eremo di una cella possono ritrovare la via perduta. Una provocazione? «Se lo è, è da prendere in positivo. Una riflessione è più che necessaria», risponde Loris Zaffra, ex dirigente psi, tre mesi a San Vittore. Aggiunge subito: «Certo sarebbe meglio il convento, del carcere». Riflette sulla francescana provocazione Loris Zaffra, da mesi via dal partito e via pure dalla politica. Riflette e dice: «Oltretutto c'è un problema di valori da recuperare». Sì, ma in convento? Risponde: «C'è un clima forcaiolo, da caccia alle streghe. E c'è una divisione manichea tra buoni e cattivi. Un conformismo generale a cui non è estranea la responsabilità di giornali e tv. No, non adesso. E' prematuro parlare di riflessione. Mancano le condizioni civili per farlo». Le sue riflessioni, private, le ha già fatte Angelo Capone, ex assessore psi a Palazzo Marino, solo «avvisato» dai giudici di Tangentopoli. Quando gli hanno portato la «busta gialla», come prima cosa, si è dimesso e ha lasciato la politica. «Ho attaccato le scarpe al chiodo. E' come andare in convento», cerca di convincere Capone. E butta lì il ritornello di molti folgorati sulla via di Di Pietro: «Occorrono nuove regole per la politica. Ma occorre anche gente nuova. Ho 62 anni, ho fatto politica per 30. Mi sono ritirato. E un po' mi sento in convento». Cioè? Spieghi assessore. Cilicio e meditazioni? Angelo Capone spiega subito: «No, non medito. Faccio altro, cose diverse dalla politica, una grande passione. Ho sempre fatto il geometra. E lo faccio ancora adesso. Ma possiamo anche andare ad Assisi... Anche se chi è stato a San Vittore ha già espiato, e senza andare in convento». E in casa de? Che ne dicono i democristiani della «proposta» dei frati francescani? Roberto Mongini, ex presidente Sea, ex direzione nazionale de, ex detenuto a San Vittore. Da quando si è messo a «collaborare» con Di Pietro la sua vita è cambiata. Ha ripreso a fare l'avvocato e conduce un suo talk-show in una tv privata. Allora Mongini, per i tangen¬ tomani la riflessione passa per la cella buia di un convento? «Mi sembra un po' eccessivo. E poi non mi pare che ci siano così tanti conventi...», risponde Mongini. E aggiunge: «E' giusto, in questa situazione, pensare anche al ravvedimento etico. Io, il mio "convento" l'ho già vissuto a San Vittore. Forse la proposta vale per i parlamentari, che godono dell'immunità, e non conoscono il carcere». Ma insomma, Mongini, quella dei francescani le sembra una proposta o anche loro si sono messi a provocare? Dice: «Il dibattito su Tangentopoli è arrivato a livelli assurdi. Oramai c'è il folklore. Il tema va affrontato in altri modi. La necessità di una soluzione, e non mi riferisco al decreto Amato poi ritirato, vale anche per questo motivo». Stesso partito, commento opposto di Severino Citaristi. Al cassiere della de, 15 «buste gial- le» dalle procure di mezza Italia, l'idea dei francescani non dispiace affatto. Ma davvero, onorevole, crede alla via del convento? Risponde il parlamentare de più ambito dai magistrati: «Beh, un conto è il sollievo spirituale, un conto quello giudiziario». No, Mario Chiesa non conosce la proposta francescana. Ex presidente del Pio Albergo Tri- vulzio, ex garofano d'oro, passerà alla storia per essere stato il primo di Tangentopoli. Al telefonino ascolta gentile, e poi esclama: «Ma lasciamo perdere...». Non le piace l'idea del convento? Risposta di Chiesa: «Ma, scusi, lei fa il giornalista o lo sceneggiatore di telenovelas?». Che. E se anche «Mani pulite», dopo 13 mesi, 200 arresti, 500 indagati, e adesso pure i francescani, è diventata una «soap-opera»? Fabio Poletti Severino Citaristi amministratore della de coinvolto in Tangentopoli Roberto Mongini ex presidente della Sea «Giusto pensare al ravvedimento etico»

Luoghi citati: Assisi, Italia, San Vittore