Cenerentola tenta il colpaccio
Cenerentola tenta il colpaccio Basket: la Robe di Kappa a Milano spera di sorprendere un'appagata Philips Cenerentola tenta il colpaccio Ma Danna è pessimista Chissà se quelli della Robe di Kappa ci credono ancora nella salvezza. 0 se invece sono già rassegnati a una retrocessione in A2 che la società, per ammissione dello stesso general manager Caglieris, non considera certo come il peggiore dei mali. Sarebbe interessante sapere, al di là delle dichiarazioni di facciata, qual è il vero stato d'animo dei cestisti torinesi e del loro staff tecnico. Se non fosse rassegnazione si potrebbe anche sperare in un colpaccio al Forum di Assago, dove oggi la Robe di Kappa affronta la Philips ormai quasi sicura del secondo posto e con mezza coppa Korac in bacheca. Una Milano-Torino dei canestri che ha perso il sapore forte di metà Anni Ottanta. Tra la Philips che sta per dare al bomber Antonello Riva il primo titolo dell'età matura (la Coppa Korac, appunto: giovedì seconda finale, ad Assago, con Milano già a + 5) e la Robe di Kappa che s'interroga sul suo futuro, si è scavato di nuovo un abisso. Lo testimoniano i 20 punti di distacco in classifica tra le due formazioni: la squadra di D'Antoni è la damigella d'onore della Knorr, con 36 punti, quella di Danna la cenerentola, a quota 16. Eppure sulla carta la Robe di Kappa potrebbe mettere in difficoltà la Philips che ha vinto 10 delle ultime 11 partite di campionato, dopo essersi tormentata in una lunga crisi (6 sconfitte di fila alla fine dell'andata). Potrebbe farlo perché Milano è vulnerabile sotto canestro, perché con l'infortunio di Ambrassa ha perso un cambio importante, perché la Philips non deve giocare alla morte essendo quasi sicuramente seconda. Ma Federico Danna sarà ancora privo di Prato e Valente, avrà i gio¬ vani Masper e Trevisan acciaccati («regalo» della partita del campionato juniores persa lunedì scorso a Desio), Abbio e Silvestrin semiconvalescenti e intanto teme che il vero Della Valle sia... ormai passato alla storia del basket. E allora? «Per arrivare ai playout ci servono 6 punti in 4 partite - dice Danna - è chiaro che siamo appesi a un filo, ma non ci sentiamo ancora in A2. A Milano per la prima volta quest'anno sarò costretto ad adattare il quintetto alle caratteristiche de- gli avversari: quindi squadra bassa, con Casalvieri al posto di Silvestrin. Una scelta obbligata, ma la Philips non è solo tecnicamente più forte di noi, lo è anche mentalmente». Il tecnico aggiunge un pensiero amaro: «L'anno scorso vincemmo a Milano, ma avevamo in trasferta più tifosi che domenica scorsa in casa. E a fine partita fummo sommersi in un abbraccio generale. Temo proprio questa scena non possa ripetersi». Renato Botto Danna avrà una squadra rimaneggiata: «Per arrivare ai playout ci vogliono 6 punti in 4 partite»
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