Quei partiti orfani con i «capi» inquisiti

Quei partiti orfani con i «capi» inquisiti Le forze politiche disorientate si preparano alle elezioni Quei partiti orfani con i «capi» inquisiti Partiti «orfani», teste eccellenti tagliate dalla mannaia di Tangentopoli, prospettive politiche incerte. E ce n'è per tutti, non solo per democristiani e socialisti. I repubblicani e il psdi lo ammettono, meno i liberali e il pds, perché le inchieste della magistratura subalpina non li hanno coinvolti. «Fare politica se era difficile ieri - afferma Paolo Peveraro, segretario liberale - oggi diventa disumano». Il repubblicano Beppe Lodi: «La gente quando sente parlare di partiti scappa». A Torino tra pochi mesi si vota per rinnovare il Consiglio comunale, e allora? Lodi è esplicito: «Allora bisogna trovare nuove aggregazioni. Ai referendum del 18 aprile gli italiani travolgeranno il vecchio sistema con una valanga di "sì". Le regole dovranno cambiare, probabilmente ci sarà la nuova legge sull'elezione dei sindaci. Non possiamo rimanere fermi». Nel pri qualche cosa si muove: un drappello di politici con il segretario Mauro Marino, Lodi, Emilio Lombardi e Marcello Segre partecipa attivamente alla formazione di «Alleanza.democratica». La federazione giovanile piemontese si è staccata da quella nazionale e ha dato vita, assieme ai giovani dell'Emilia Romagna, del Vèneto, di parte della Sicilia e del La zio, al «Comitato Libero orassi». Gli avvisi di garanzia a Giorgio La Malfa e al senatore torinese Roberto Giunta pesano. Dice Segre: «Ci stiamo accorgendo che senza La Malfa manca un vero punto di riferimento». Giunta, ex segretario provinciale (si è autosospeso dal partito) è stato sostituito dall'ori. Remo Ratto, ma per molti non basta. «C'è da ridiscutere la forma partito - afferma Marino - anche se le forze politiche non si possono demonizzare. E' importante che rientrino nel loro ambito, che smettano di occupare impropriamente il sottogoverno». Un concetto che il segretario cittadino del pli, Paolo Pevera ro, condivide. Favorevole al movimento di ((Alleanza libera le» promosso a Roma da Valerio Zanone, Peveraro è convinto che per il Comune i liberali - o parte di loro - potranno aderire a liste civiche. «Guardiamo con favore - precisa - al movimento per Torino promosso tra gli al tri da Enrico Salza». Nel psdi la «politica» è ridotta al lumicino. In questo caso Tangentopoli c'entra poco, in Piemonte non ci sono inquisiti «Ma per trovare un capo - af- fermano gli avversari di Baldo Furnari, il più votato sotto la Mole - bisogna arrivare a Novara, la città del ministro Pagani». Diverso il clima nel pds. Superati i «giorni dell'imbarazzo» per la questione «Greganti», il partito di Occhetto cerca «alleanze» con la società civile, «con le forze democratiche e progressiste». Sottolinea Carpanini: ((Alla presentazione del nostro programma c'erano esponenti del psi e dei verdi, hanno mostrato molto interesse». La Quercia si sta attrezzando per le elezioni a Palazzo Civico. Dopo aver presentato il programma, ha rieletto un segretario cittadino e oggi terrà il primo comizio pubblico a Porta Palazzo, con Ugo Pecchioli, Livia Turco, Rocco Larizza, Domenico Carpanini e Sergio Chiamparino. C'è lotta dura sul fronte ambientalista, con il rischio di scissione tra i «torinesi» - che venerdì a stragrande maggioranza hanno deciso di votare «sì» ai referendum del 18 aprile - e il resto del Piemonte schierato per il «no». Confusione, ansia dunque nei partiti scossi o no da Tangentopoli. E pessimismo: «Se il 2 aprile ci sarà davvero lo sciopero generale - osserva Lodi - voleranno le pietre». Giuseppe Sangiorgio Disagio nel pri «La Malfa per i giovani è un punto di riferimento importante» In alto, l'ex capogruppo municipale del pds Domenico Carpanini. A fianco, da sinistra: il segretario del pri, Mauro Marino, e quello del pli Paolo Peveraro

Luoghi citati: Emilia Romagna, Lodi, Novara, Pagani, Piemonte, Roma, Sicilia, Torino