Morandi: la tv brucia, meglio i concerti

Morandi: la tv brucia, meglio i concerti Successo del suo show (regista la Colli) a Genova. Ora vorrebbe girare un film con Scola, o un musical Morandi: la tv brucia, meglio i concerti «Mi offrono i "Fantastici", io rifiuto, preferisco fare l'ospite» GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Morandi, ma perché ha scelto di mettere sul palcoscenico proprio una locandina del «Sabato»? «C'è "Il Sabato"? Paddeu, perché l'hai fatto?» E Paddeu (organizzazione generale): «Boh?. L'abbiamo fregato all'edicola. Era il più grande». «Per domani toglietelo. Metteteci V "Unità", magari "La lotta" o "Noi Donne", ma toglietelo. Ecco, trovate una locandina di "Cuore"». Scherza, Morandi, ma non troppo. Perché va bene la religione, va bene la Messa, ma Comunione e Liberazione per il tour del rientro proprio no. E' bello il nuovo spettacolo di Morandi, bello sul palcoscenico e bello in platea (Teatro Margherita esaurito venerdì e sabato) con un pubblico di tutte le età che si scatena nei cori: le ragazzine per «Fatti mandare dalla mamma», le mamme quaran¬ tenni o giù di lì per «C'era un ragazzo che come me». Con la regia di Ombretta Colli e le scene di Maurizia Narducci, Morandi ha dato al suo show una teatralità che sottolinea lui stesso: «Il nostro autobus è un po' come il carro di Tespi». Perché il sipario si apre proprio su un autobus, fermo in una piazzetta con una panchina e un'edicola (dove campeggiava la locandina galeotta), da cui scendono (o risalgono, a seconda di un coordinamento quasi coreografico particolarmente accurato) Morandi e i suoi prodi: Andrea Amati basso. Paolo Amati tastiere chitarra voce, Alessandro Gwis tastiere e pianoforte, Tony Pujia chitarra, Ezio Zaccagnini batteria, Barbara Cola scatenata voce solista. Il protagonista chiacchiera più del solito, tra una canzone e l'altra: spiega, ricorda, introduce. Tira dritto come da copione anche se gli gridano che è bello, che come lui non c'è nessuno. Resiste alle peggiori nefandezze, come un bravo attore, ma quando lo interrompono mentre racconta come equalmente fossero un mito Beatles e Rolling Stones, non ce la fa più. Qualcuno strilla: «Tu sei un mito per noi» e lui di rimando: «Io? sì, ciao...... Poi prende un pacco di giornali, «una bella montagna di brutte notizie che mi metto sotto il sedere», si siede e ricomincia a cantare. Eh già, le canzoni. Non c'erano tutte quelle previste nel concerto genovese perché, reduce da un febbrone, nonostante la quantità industriale di aerosol in camerino prima, durante e dopo lo show, a cantare «Caruso», per esempio, lui proprio non ce l'ha fatta. Però non si è risparmiato più di tanto: i brani dell'ultimo album «Morandi Morandi», che dà il titolo al tour, ma anche «Si può dare di più», «Bella signora», «Non arrossire», «Vita», «La fisarmonica» e via così, tra presente problematico e rimpianti del passato, «Prima del successo, del matrimonio, dei figli, del divorzio, del tribunale, di lui lei l'altro e l'altra». Ci si è messo anche Morandi a cantare la crisi delle ideologie e delle idee, il crollo degli ideali. «Solo due brani, "Il presidente" e "Oh mamma mia". Poi basta. Non sono un disfattista. Basta con i rimpianti. Bisogna mettersi insieme e ripartire da quello che si è fatto di buono. Lo dico anche in scena: che palle Tangentopoli, basta. E la gente applaude». Dopo le date italiane, il tour di Morandi emigrerà in America. Poi ci sarà lo spettacolo estivo. «Perché io sono soprattutto un cantante». Già, pero intanto il 21, 22 e 23 marzo arriverà su Canale 5 con il film tv «In fuga per la vita»t.regia di Gianfranco Albano, ^protagonista il Pierfrancesco Loche di Avanzi. «L'abbiamo girato in Germania con qualche difficoltà perché io recitavo in italiano e gli altri mi rispondevano in tedesco. Fortunatamente c'era il ragazzino (perché di questi tempi negli sceneggiati c'è sempre un bambino, ndr) che mi faceva da traduttore. O almeno spero che riferisse giusto da entrambe le parti». Cinema con Germi, oltre ai filmetti musicali in gioventù, il conservatorio, la televisione: che cosa le manca? «Mi manca un film con Scola o con qualcuno di questi bravi giovani registi italiani. Può darsi che, vedendomi in questo sceneggiato dove mi hanno trasformato, qualcuno si convinca a usarmi di nuovo come attore da grande schermo. Ma soprattutto mi piacerebbe una commedia musicale da scrivere e interpretare. Non una ripresa, per carità, me ne hanno proposte tante. Una novità magari scritta con Gaber. Me lo promette continuamente ma ha sempre altre cose da fare». E la tv? «Non so quanti "Fantastici" mi hanno offerto, ma non se ne parla nemmeno. La televisione brucia. Meglio fare gli ospiti che i padroni di casa». Da mercoledì a domenica Milano, mercoledì 24 Alessandria Gianni Morandi il 21, 22 e 23 marzo arriverà su Canale 5 con il film tv «In fuga per la vita», regia di Gianfranco Albano, coprotagonista il Pierfrancesco Loche di Avanzi

Luoghi citati: Alessandria, America, Avanzi, Genova, Germania