America chiusa per tempesta

America chiusa per tempesta Da due giorni radio e tv annunciavano l'arrivo di «una delle più grandi bufere della storia» America chiusa per tempesta Neve e tornado sulla costa Est, 12 morti WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Da almeno due giorni i bollettini radio-televisivi avevano annunciato, per ieri mattina, «la più grossa tempesta di neve della storia sulla costa occidentale in tardo inverno». Era vero. Una media di mezzo metro di neve, frullata da violente raffiche di vento, è precipitata in poche ore sulla lunga fascia degli Stati Uniti che va dal confine con il Canada alla Georgia, causando il blocco di ogni attività, alluvioni, la chiusura di tutti i principali aeroporti, lunghe interruzioni nell'erogazione dell'energia elettrica. Nella disgraziata Florida, bersaglio pochi mesi fa dell'uragano Andrew, lo «snowstorm» ha assunto la forma di tornado e ha ucciso 12 persone. Una battuta utilizzata da giornali e bollettini per spiegare cosa avrebbe significato in concreto l'espressione «la più grossa tempesta di neve della storia» segnalava una magnitudine del fenomeno del tipo «cara, allungami il badile che devo dissotterrare il cane». In effetti, lo «snowstorm», dovuto a una collisione in quota di una corrente di aria gelida proveniente dal polo artico e con una di aria umida e tiepida arrivata dal Golfo del Messico, ha scaricato fino a un metro e mezzo di neve in Alabama e sulle colline dello Shenandoah Park, in Virginia. Gli americani, ormai abituati dall'esperienza a non scherzare sulla loro precisione, si sono fidati degli allarmi lanciati dai bollettini meteorologici, che venerdì avevano raggiunto toni di intimidazione quasi terroristica nonostante, sul cielo della capitale, splendesse un magnifico sole. «Attenzione - ripetevano tutte le stazioni radio - non usate la macchina per tutto il fine settimana e state a casa. Ma fate il pieno di benzina per ogni evenienza». «Se, poi, dovete proprio mettervi in viaggio -continuavano - ricordatevi di imbarcare una tanica extra di benzina, coperte, cibo e una torcia elettrica. Anche a casa tenete pile e candele a portata di mano perché sono probabili interruzioni di corrente elettrica». Per tutta la giornata di venerdì i principali punti di rifornimento di materiale di sopravvivenza sono stati presi d'assalto in tutta la costa orientale. I benzinai hanno fatto affari d'oro. Supermercati e negozi alimentari sono stati letteralmente saccheggiati. La gente ha fatto incetta soprattutto di latte, che è rapidamente scomparso dagli scaffali. Curiosamente, il bene di consumo più richiesto, dopo il latte, è stata la carta igienica. Ma il «Washington Post» ha scritto che anche davanti ai banchi della carne, si erano create file «simili a quelle mostrate da certi servizi televisivi da Mosca». «Blockbuster», la più grossa catena nazionale di negozi affitta-cassette per il video-registratore, ha dovuto richiamare in servizio anche i commessi segnatisi in riposo per il fine-settimana. Chiusi in casa sì, ma almeno di fronte a un buon film. Spariti dagli scaffali soprattutto i cartoni animati, affittati dai genitori per tenere buoni i bambini durante la lunga reclusione. Ieri, tra i grattacieli di New York, non si vedeva anima viva e le strade di Washington erano deserte. Bill Clinton, per tutta la giornata, si è tenuto in contatto con i centri meteorologici degli Stati colpiti dalla tempesta. Paolo Passarmi Aeroporti chiusi città paralizzate code ai distributori e supermercati presi d'assalto Le videocassette sono andate a ruba per un weekend da «prigionieri» in casa La tempesta, dovuta alla collisione in quota di una corrente di aria gelida proveniente dal Polo Artico con una di aria tiepida arrivata dal Golfo del Messico, ha scaricato fino a un metro e mezzo di neve

Persone citate: Bill Clinton, Golfo, Shenandoah Park