Anche la «supercazzola» divide la sinistra

Anche la «supercazzola» divide la sinistra Polemica per la satira sul dibattito interno dopo le dimissioni di Pintor da direttore Anche la «supercazzola» divide la sinistra Il Manifesto: siete volgari. L'Unità: Craxi più tollerante di voi IL CASO UMORISMO E GIORNALI DROMA IVISI suUa «supercazzola». Sono i nuovi drammi deUa sinistra italiana. Sì, la «supercazzola brematurata con scappeUamento a destra» - tormentone linguistico di Ugo Tognazzi in «Amici miei» - nesce a scavare un fossato di incomprensione fra il «Manifesto» e 1'«Unità», fratelli difficili del giornalismo rosso. I drammatici fatti. Da qualche giorno è in corso al «Manifesto» un dibattito interno suUa crisi del giornale, esplosa con le dimissioni del direttore Luigi Pintor. Il linguaggio degU interventi oscula fra la «flessibile efficacia» e i «binari prefissati», ma non disdegna «la riaffermazione deUa necessità». Insomma, è in linea con la solennità del momento e quindi pesante, complesso. «Poco fruibile», come ammettono gU stessi autori. Ed è questa scarsa fruibilità che l'«Unità», giornale fondato da Antonio Gramsci e diretto da Walter Veltroni, ha cercato di prendere in giro, ieri mattina. A pagina due, nell'apposito spazio satirico, c'era la foto di un articolo del «Manifesto» dedicato al resoconto del dibattito. E sotto l'articolo, la battuta di Tognazzi sulla «supercazzola», simbolo nazionale della parola incomprensibile che però fa colpo. Apriti cielo! Mentre i lettori più smaliziati o maligni già intravedono neUa «supercazzola» dell'Unità chissà quale disegno destabilizzante contro il giornale fratello in crisi, al «Manifesto» inizia a serpeggiare il malumore. Ad irritare non è tanto lo scherzo, ma la sua presunta pesantezza. Come spiega il caporedattore Andrea Bianchi, a cui viene affidata la replica ufficiale: «Hanno fatto una battuta volgare e superficiale. Mi vien subito da rispondere che noi, almeno, un dibattito interno lo facciamo, loro invece no, e ce ne sarebbe bisogno...». All'Unità si cautelano, dicendo che l'idea deUa «supercazzola» è nata guardando una vignetta di Vauro sul «Manifesto» di giovedì. Vignetta auto-sfottente, con i geroglifici egizi ad illustrare «l'ultimo resoconto sulla crisi interna» del giornale. «La vignetta di Vauro, però, era divertente», risponde Bianchi dal «Manifesto»,'Allora è proprio la «supercazzola» che non va giù. Anni fa nessuno fiatò quando «Tango», il supplemento satirico dell'Unità, pubblicò un finto articolo di Rossana Rossanda che girava in tutte le pagine interne e per tutta la settimana, senza finire mai. Ma la «supercazzola» no. «Queste cose dividono la sinistra», sbotta Bianchi. Certo, la pagina del «Manifesto» fotografata e derisa dall'aurata» può prestare il fianco a qualche sommessa riflessione. Ad esempio che, per dire che vanno aboliti i favoritismi in re- dazione, si poteva trovare una formula diversa da «... l'urgenza di interventi sull'organizzazione del lavoro che rimuova aree di relativo privilegio o di scarsa funzionalità nello spirito di sostanziale uguaglianza che ispira la nostra impresa politica». «Se la sono presa per una battuta?» si informa Veltroni dall'Unità. «Segno di nervosismo, perché finora fra le vittime deUa nostra satira non si era mai offeso nessuno, nemmeno Craxi ed li= ViitfmCRIS>I if Amato. Noi, in compenso, non ci offendiamo, anche se loro tutti i giorni ci impartiscono lezioni su come si fa il giornale e ci dicono perfino se un nostro titolo è giusto o sbagliato». Lezioni, critiche, una vogUa matta di fare le pulci al fratello più ricco. Ma battute sull'Unità non ne girano, al «Manifesto»? Una, a quan¬ to pare, sì. Ispirata dagU articoli di Paolo Villaggio, ospitati in prima pagina dal giornale fondato da Antonio Gramsci: «Sarebbe megUo se l'Unità fosse un giornale fondato da Paolo Villaggio con articoli di Antonio Gramsci». Massimo Grame!lini Bianchi: «Noi almeno discutiamo, loro no» 7 ilmatiifesto li= ■ J 9i ViitfmWxMtKo sua* CRIS>I ifJftKNfA La «frase» dell'Unità e la vignetta di Vauro

Luoghi citati: Vauro