«Non rifatelo»
«Non rifatelo» «Non rifatelo» In diecimila per Mani pulite MILANO. Lo striscione è rosso con una grande scritta gialla e tre punti esclamativi: «Non riprovateci». Dietro, una decina di migliaia di milanesi chiamati a manifestare contro i «colpi di spugna» e a favore di Mani pulite. Scende in piazza il sindacato a Milano. E i partiti della sinistra seguono: Pds, Rifondazione, verdi, rete, lista per Milano. Appuntamento a San Babila, ore 10. Una settimana dopo il colpo di spugna fallito, la Milano di Mani pulite vuol gridare la sua rabbia. Lunedì, in piazza, scenderanno i leghisti di Umberto Bossi. Ma di sabato tocca alla sinistra, come ai vecchi tempi. Insieme ai pidiessini, ai verdi, ai militanti della rete e di Rifondazione, ci sono anche i cameramen della Nhk, la principale tivù giapponese. Riprendono tutto, intervistano tutti aiutati da un'interprete. Perché? «Perché in Giappone abbiamo gli stessi scandali, mazzete e tangenti», rispondono. Davanti alle telecamere giapponesi sfilano Gara vini e Pizzinato, vecchi compagni di sindacato, poi Cremaschi, Airoldi, Ghezzi. La Cgil è presente compatta. I militanti di partito, pure. Ma di gente comune, poca. «La gente è disorientata da tutto quello che succede», tenta di spiegare qualcuno. Ma la spiegazione non piace: «Non è vero», contrattacca subito il vicino di corteo indicando lo spezzone degli operai bresciani arrivati a Milano con venti pullman. E i bresciani sfilano, combattivi con le loro bandierine rosse, tutte della Fiom, e lo striscione bianco: «Gettate la spugna, ascoltateci». Le spugne, quelli della Rete, le hanno portate davvero. Decine di spugnette Villeda gialloverdi agitate davanti alle telecamere dei soliti giapponesi al grido di «Di Pietro, Colombo, andate fino in fondo». I verdi, invece, hanno puntato sul militante travestito da «Sole che ride» con tanto di vecchio slogan adeguato ai tempi: «Aria pulita, mani pulite». Non sono tanti gli studenti, tre, quattro scuole al massimo, ma si fanno sentire saltellando. I pensionati sono di più e arzilli. Il pds sventola le bandiere rosse e tuona contro il conto svizzero innalzando una bandiera svizzera rossocrociata con la scritta: «Contro chi vuol metterci in croce, l'onestà è da sempre la nostra bandiera». [a. z.J
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