Accordo con la Francia per studiare i terremoti

Accordo con la Francia per studiare i terremoti Pinerolese e Briangonese i due «sorvegliati speciali» Accordo con la Francia per studiare i terremoti Il Pinerolese è zona a rischio sismico. Lo confermano i dati dell'Istituto nazionale centrale di geofisica. «Il Pinerolese - spiega il professor Giovanni Ferrerò, responsabile del Centro di studio delle radiopropagazioni di a Montalenghe - è soggetto a numerosi movimenti tellurici," stesso discorso vale per l'Eporediese. Le scosse, anche se non di altissima intensità, sono frequenti; la maggior parte raggiungono il terzo-quarto grado della scala Mercalli, spesso sono accompagnate da boati o lampi». Proprio per questo la zona è stata giudicata «a rischio» e inserita nella seconda categoria. Con un risvolto economico non indifferente: tutti gli edifici vanno costruiti con particolari accorgimenti che ne fanno lievitare i costi. Una villetta à Pinerolo deve resistere a una scossa fino all'ottavo grado della scala Mercalli, l'incidenza su materiali e manodopera comporta quindi un aggravio nella spesa del 25% rispetto alla medesima abitazione costruita in una zona sicura (terza categoria). La Provincia ha messo a punto con le Università di Genova e di Grenoble, nell'ambito delle iniziative Interreg, finanziabili dalla Cee, un progetto per tenere sotto controllo l'attività sismica delle Alpi. Dice il vicepresidente della Provincia Claudio Bonansóa, coordinatore per il programma Interreg: «La zona frontaliera franco-italiana è la più "attiva" delle Alpi Occiden- tali, ma le attuali reti di rilevamento non consentono studi dettagliati». L'operazione costerà 600 milioni, l'80 per cento a carico della Cee e dello Stato. «Un'iniziativa - sottolinea il prof. Ferrerò che nella sostanza è buona. Più stazioni di monitoraggio ci sono meglio è, ma credo che si stia spendendo denaro pubblico per fare soltanto dei doppioni. Esistono già due reti che tengono sotto controllo la zona. Una fa capo all'Istituto Nazionale e l'altra è regionale. Perché inserire una terza struttura?». Il progetto provinciale si rifà a un altro già finanziato in Liguria dalla Cee. «Non si tratta - sostie¬ ne il prof. Claudio Eva, direttore del dipartimento di scienze della Terra dell'Università di Genova - di fare doppioni. Occorre integrare la rete di rilevamenti, sostituendo i vecchi impianti dove sarà necessario. Nel Pinerolese c'è un sismografo a Bricherasio ma abbiamo altre aree scoperte. Di certo non basteranno sei mesi di rilievi per cambiare di classe una zona, esistono infatti mille anni di registrazioni. Siamo però giunti a un momento di revisione importante: una volta si classificavano le zone dopo l'evento tellurico, ora si è iniziato un lavoro di previsione». Antonio Giaimo LOCALITA* GI0RN0/0RA "fmcHTER ' BRIANQON ORE 16,44 PINEROLO 11/2/1990 ,0 CAVOUR ORE 6 PINEROLO 30/10/1989 , PINEROLO ORE 12,24 3 PINEROLESE 4/2/1989 , CUNEESE ORE 22,38 * TORRE 22/2/1989 , PELLICE ORE 12,58 4 TORRE PELLICE 20/1/1989 ,, PINEROLO ORE 21,34 *•* Giovanni Ferrerò, appassionato studioso di sismologia

Persone citate: Alpi, Antonio Giaimo, Claudio Eva, Mercalli