Era la mancia
Era la mancia Era la mancia Niente truffa per i necrofori Si è ridimensionata in pretura la vicenda dei due necrofori di Caselle accusati di aver lucrato sull'ingenuità dei parenti che chiedevano la riesumazione dei congiunti sepolti da più di vent'anni. Agostino Cosenza e Amerio Mussi erano stati accusati di truffa, aggravata dalla qualifica di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio. I difensori Costantino Macrì e Roberto Piacentino hanno contestato davanti al giudice delle indagini preliminari Rapelli la formulazione dell'accusa: «Non è una truffa aggravata. Agostino Cosenza e Amerio Mussi sono semplici esecutori d'ordini, altro che pubblici ufficiali. Il denaro che i parenti versavano finiva nelle casse del Comune. Non entrava nelle tasche dei nostri assistiti». Il gip Rapelli ha accolto la loro tesi ed ha dichiarato «non doversi procedere» per mancanza di querela. Si è chiusa così una vicenda che aveva destato molto scalpore a Caselle. «Un'anziana mi ha detto di aver versato 820 mila lire per la riesumaziohe di due cari sepolti da più di vent'anni, mentre avrebbe dovuto pagare molto di meno» aveva denun ciato il sindaco Federico Za vatteri. Erano intervenuti i vigili che, appostati tra le tombe, avevano notato «insoliti contatti» fra i due necrofori e al cuni parenti. «Pensiamo a tut to noi», essi spiegavano agli interlocutori. Una donna sarebbe stata vista mentre contrattava con i due imputati la dissepoltura di un suo caro e l'avevano invitata a passare in caserma. Le banconote desti nate ai necrofori erano state fotocopiate e, al momento del le consegna, erano intervenuti i carabinieri. Accusa: truffa aggravata, difensori avevano sostenuto che non esistevano i presupposti per la contestazione dell'aggravante: «Al massimo si può parlare di un abuso inno minato in atti d'ufficio, non di truffa aggravata». I necrofori hanno sempre sostenuto: «Erano soltanto delle mance che i parenti ci davano perché li aiutavamo nel disbrigo di tutte le prati che».
Persone citate: Agostino Cosenza, Amerio Mussi, Costantino Macrì, Federico Za, Rapelli, Roberto Piacentino
Luoghi citati: Caselle
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