«Temevo di diventare anoressica» di 1. Car.
«Temevo di diventare anoressica» Parla Asia «Temevo di diventare anoressica» TORINO. «Finalmente ho fatto un giallo, mi viene voglia di andare in giro con un cartello appeso al collo per avvertire tutti: "Guardate ho diretto un thriller, adesso lasciatemi al mio film sull'India, o alla "Sindrome di Stendhal" con Bridget Fonda. Asia, perdonami, stavolta ti ho tradito». Dario Argento è a Torino con la figlia per presentare «Trauma» che ha appena inaugurato la Multisala Ambròsio. «Non fa nulla, sono stanca - risponde Asia Argento -. Due film in così poco tempo, prima il tuo, poi quello di Giuseppe Piccioni ("L'ultimo desiderio di un condannato a nozze"), mi hanno distrutta. E poi devo tornare a scuola, non ricordi?». Ride lei, ragazza tutta di nero vestita, e abbigliata come una hippy Anni 70. Stanno vicini, simili, complici, simpatici. «Mi è piaciuto lavorare con mio padre - dice Asia -, anche se a volte è faticoso. Mi ha lasciato molta libertà, e poi è bravo. Sa muovere la cinepresa in modo meraviglioso. Questo film ci ha uniti, anche se non ne avevamo molto bisogno perché ci assomigliamo. Per entrare in Aura, la ragazza anoressica al centro degli omicidi, ho quasi smesso di nutrirmi. Non mangiavo ed ero disperata. Pensavo che non sarei mai riuscita a dimagrire veramente. Se ingoiavo qualcosa, mi sentivo in colpa. Aspettavo il grande, e promesso, pranzo finale per scatenarmi. Sono andata avanti così per 4 mesi, con la paura di innescare un meccanismo pericoloso». Asia ha anche altre paure, «per esempio i film girati da papà. La bambola assassina di "Profondo rosso" mi spaventa ancora, ma l'affronto per esorcizzare il terrore. Mio padre è coraggioso proprio perché ingigantisce le sue paure per cancellarle. Il suo è un horror liberatorio, non dice bugie». [1. car.]
Persone citate: Asia Argento, Bridget Fonda, Dario Argento, Giuseppe Piccioni, Parla Asia
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