Televisione: arriva il Papa di Simonetta Robiony

Televisione: arriva il Papa Con Karol Wojtyla, da lunedì le riflessioni su Raidue e i documenti su Raiuno Televisione: arriva il Papa // via sulle note della «Barcarola» di Mascagni La prima preghiera: «Beati ipoveri di spirito» ROMA. Sarà certamente un caso ma proprio oggi, mentre in Rai il Papa era protagonista di una conferenza stampa gemellare fatta per annunciare ben due programmi su di lui, Giovanni Paolo II ha deciso di rivolgere un invito ai professionisti della comunicazione, giornalisti, quindi, ma anche dirigenti televisivi, perché si facciano un esame di coscienza. «E' dovere della Chiesa tutta - ha detto Wojtyla - protestare contro programmi e pubblicazioni che sono moralmente discutibili e minacciano di violare l'integrità personale e pubblica, come pure la santità della vita familiare». Chissà se Fuscagni, direttore della cattolica Raiuno, e Sodano, direttore della laica Raidue, la sera prima di addormentarsi, si sentono di superare a pieni voto l'esame di coscienza proposto dal Papa. Certo è che sull'onda di Tangentopoli, lo .sfascio delle istituzioni, la crisi morale, la Rai, ormai senza vertice aziendale e senza i partiti che le sono serviti da faro, sempre più spesso guarda alla Chiesa come possibile indicatore di valori etici da proporre all'attenzione di un pubblico italiano frastornato, iracondo, demoralizzato. Lo ha fatto con monsignor Ersilio Tonini, gran commentatore l'anno scorso a fianco di Enzo Biagi, con Madre Teresa di Calcutta e le sue preghiere importate da una tv nordeuropea, con don Gelmini piazzato a «Notte rock» al confronto con i ragazzi delle discoteche, con il cardinal Martini chiamato a una'riflessione in pillole quotidiana per tutto lo scorso mese, e adesso è la volta di Giovanni Paolo II, che essendo il Papa compare addirittura contemporaneamente tanto su Raiuno quanto su Raidue, con doppi interventi concordati grazie alla politica dell'integrazione dei palinsesti. Naturalmente Giovanni Paolo II, a differenza degli altri illustri rappresentanti del clero che lo hanno preceduto, non si è prestato a realizzare specificatamente per la Rai nessuno dei due programmi. Il Papa ha altro da fare che mettersi alla prova sulle tecniche della comunicazuione televisiva nella quale peraltro, forse per la naturale inclinazione verso il teatro, è sempre riuscito benissimo: ha semplicemte acconsentito a che venissero realizzati due programmi costruiti sullo sfruttamento di alcune sue immagini di repertorio. La decisione di farne la Superstar della settimana non dipende da lui. Al massimo, se ne è a conoscenza, potrà averla approvata o disapprovata in silenzio. Dunque, di che si tratta? I due programmi sono totalmente diversi tra loro, la stessa diversità che c'è tra un vaso cinese e una ceramica di Deruta. Il primo, il più lungo, il più originale, il più politicamente stravagante in quanto ospite della socialista Raidue, si intitola «Giovanni Paolo II: preghiera» ed appartiene a quel ciclo di riflessioni sul1 uomo che tanto a cuore sta al direttore della rete Sodano. Per ora sono intervenuti solo esponenti della Chiesa cattolica: il prossimo sarà il vescovo Tettamanzi segretario della Cei, poi arriverà il teologo Luis Alonso Schokel, ma Sodano assicura di aver invitato anche Norberto Bobbio, che ha detto di no, e Carlo Rubbia, che ha invece accettato di pensare ad alta voce in tv sul destino degli uomini. Questa volta si tratta di venti puntate di tre minuti l'una in onda alle 12,50 da lunedì prossimo, tratte dalle infinite omelie, meditazioni, prediche fatte dal Papa nei suoi viaggi e nelle sue visite pastorali. Le immagini sono quelle viste molto spesso nelle cronache dei tg, la musica è «La barcarola» di Mascagni diretta da sé medesimo, registrazione d'epoca dell'Istituto Luce. La prima «riflessione» del Papa in tv è sul Discorso della Montagna, quello che recita: «Beati i poveri di spirito perché di loro è il Regno dei Cieli». L'altro programma, quello di Raiuno, è invece giornalistico: si intitola «Giovanni Paolo II: l'uomo, il Papa e il messaggio», e va in onda dal 15 al 19 marzo, la sera alle 22 per un'ora. A firmarlo è Alberto Michelini, giornalista del tg, europarlamentare, esponente di Comunione e Liberazione. Scopo diretto dell'inchiesta dimostrare quanto sia intrecciato il destino politico dei popoli al destino del Pontefice, massima autorità morale che ci sia sulla Terra. Scopo indiretto far uscire i temi religiosi dal ghetto delle rubriche per rimescolarli alla programmazione così come la religione è mescolata alla storia. Simonetta Robiony Giovanni Paolo II

Luoghi citati: Calcutta, Deruta, Montagna, Roma