UNA MINA TRA LE CENERI DELLA RUSSIA di Enzo Bettiza

UNA MINA TRA LE CENERI DELLA RUSSIA UNA MINA TRA LE CENERI DELLA RUSSIA ORMAI tra Parlamento e Presidente è guerra aperta in Russia. Il momento è tra i più gravi dopo il fallito golpe dell'agosto 1991. Rintracciamo nella crisi, una tipica crisi da postcomunismo, diversi fattori intrecciati o sovrapposti, istituzionali, politici, economici: una Costituzione risalente ai tempi del plumbeo regime brezneviano, che nella nuova era di libertà relativa e di mercato condizionato privilegia il mito del «soviet» a detrimento dei poteri del Capo di Stato, ormai stringe dentro una camicia di forza veteroleninista un neonato sistema democratico di cui, paradossalmente, un Parlamento avventizio, improvvisato su due piedi nei giorni morenti dell'Unione Sovietica, riempito da uomini del vecchio apparato comunista, rappresenta il massimo freno conservatore. E' questa assemblea, chiamata pomposamente «Congresso del popolo» storicamente e politicamente deligittimata, è essa che oggi ha imprigionato e azzoppato Eltsin oltre il quale si intravede qualcosa di peggio del disordine e del caos: una Serbia al pantografo, un «total-nazionalismo», per usare un felice neologismo coniato da Edgard Morin, in cui i frammenti della macchina comunista inceppata ma non distrutta troveranno nello sciovinismo delle nuove destre imperialiste il mastice della resurrezione e della sopravvivenza. E' questo pericoloso ed esplosivo amalgama «serbo», il quale entrerebbe in stato di piena ebollizione con la caduta di Eltsin, che Clinton ora raccomanda all'Occidente di scongiurare ad ogni costo. Torna così d'attualità il tema di una riedizione del Piano Marshall non più per salvare le riforme immaginarie dell'Urss di Gorbaciov, ma la democrazia reale e la dinamica riformista della Russia di Eltsin. L'America e la Francia, dopo la visita a Washington di Enzo Bettiza CONTINUA A PAGINA 9 PRIMA COLONNA

Persone citate: Capo, Clinton, Eltsin, Gorbaciov, Morin, Occidente

Luoghi citati: America, Francia, Russia, Serbia, Unione Sovietica, Urss, Washington