Il Cus insegue il suo passato di Roberto Condio

Il Cus insegue il suo passato Il volley torinese vuol battere il Valdagno per restare in corsa per la A2 Il Cus insegue il suo passato «Vogliamo tornare tra le grandi d'Italia» Una partenza a handicap (quattro sconfitte nelle prime sei partite), una rimonta eccezionale (undici vittorie consecutive) e poi il brusco stop di sabato scorso (0-3 a Cessalto), giunto proprio quando la vetta della classifica sembrava finalmente a portata di mano. La matricola Cus Torino Lecce Pen non poteva immaginare un debutto in Bl più intenso e ricco di emozioni. Essere a due terzi di stagione ancora in corsa per la promozione in A2, con il team più giovane e inesperto della categoria e un budget nettamente inferiore a quello delle altre big del torneo, è un risultato che soddisfa in pieno il clan cussino. Rimpianti? Uno solo: aver completato l'organico con l'ingaggio del bomber Oria solo una settimana prima del via ha allungato i tempi di rodaggio di un sestetto che proprio in avvio ha perso i punti che ora lo separano dalle fuggitive Gividi Brugherio e Valdagno. «Negli ultimi otto turni sarà difficilissimo recuperare sei lunghezze alla prima e quattro alla seconda - dice Piero Rebaudengo, ex azzurro, da due anni attivissimo dirigente del Lecce Pen . Il nostro bilancio, però, è già più che positivo. La squadra è cambiata molto rispetto alla vittoriosa B2 dell'anno scorso eppure ha assorbito benissimo il salto di categoria. Anche la società ha centrato in anticipo i suoi obiettivi consolidando la propria struttura, rifondando il settore giovanile e vincendo la scommessa del pubblico: abbiamo portato quasi duemila persone al Ruffini la domenica alle 18 a vedere un match della terza serie nazionale. E' il segno che Torino ha fame di grande pallavolo. Noi stiamo lavorando per ridargliela al più presto». Al più presto, facendo però un passo alla volta. Ed è per questo che, pur inseguito con ogni forza sul campo, un balzo in A2 complicherebbe non poco i piani del Cus Torino. E Rebaudengo conferma: «Finché la classifica non ci toglierà l'ultima speranza, lotteremo per ottenere la seconda promozione consecutiva. Ma programmare subito la partecipazione alla A2 sarebbe un'impresa ardua e rischiosa». A consigliare prudenza alla dirigenza cussina sono soprattutto le cifre necessarie per affrontare l'avventura nella cadetteria: se per una Bl di vertice quest'anno sono bastati 400 milioni, una A2 dignitosa imporrebbe un investimento di poco inferiore al miliardo e mezzo. Con il rischio che la ristru«.razione dei campionati faccia lievitare il numero di retrocessioni nella A2 '93/'94. «Ma non è solo un problema di soldi - aggiunge il coach Andrea Ippolito -. Questo è un gruppo giovane, con grosse potenzialità. Varrebbe la pena dargli tempo di crescere assieme, per gradi. Ma la società, per reggere la A2, sarebbe costretta a snaturarlo». Insomma, la A2 resta il traguardo di questo Cus che ha nei richiestissimi centrali Paolo Becchio e Davide Oglino le sue nuove stelle e che ha ridato respiro nazionale al volley torinese dopo cinque anni di anonimato, ma centrarlo adesso sarebbe forse troppo presto. La squadra, comunque, non si tira indietro. Ieri sera ha giocato a Brugherio contro il Gividi l'andata degli ot- tavi della Coppa di Lega (torneo che dà diritto alle prime due classificate a disputare l'anno prossimo la Coppa Italia di serie A) e domenica vuol battere in casa il Valdagno per restare aggrappata al sogno-promozione. Dice Ippolito: «Se vinciamo, ci portiamo a due soli punti dai veneti e da quel secondo posto che qualifica ai playoff. Sono ottimista perché i ragazzi hanno una gran voglia di dimostrare che la sconfitta di Cessalto è stata solo un incidente di percorso. Il Valdagno è sestetto quadrato, con tre fortissimi attaccanti, ma ogni tanto accusa incredibili black-out. Sta a noi cercare di approfittarne». Roberto Condio

Persone citate: Andrea Ippolito, Davide Oglino, Ippolito, Paolo Becchio, Piero Rebaudengo, Rebaudengo, Ruffini