SBERLEFFO AL FAMOSO TURN OVER di Roberto Beccantini
SBERLEFFO AL FAMOSO TURN OVER SBERLEFFO AL FAMOSO TURN OVER COME interpretare, quarantadue partite dopo, la prima sconfitta degli Invincibili? Gli spunti non mancano, proviamoci. 1) Reso omaggio alla Roma (che, nel suo piccolo, non perde da undici gare), Berlusconi piange gli assenti. Tanti, in effetti, e tutti «pesanti»: Rijkaard, Van Basten, Tassotti, Albertini, Donadoni, Rossi e, buon ultimo, Gullit, uscito per infortunio al culmine dell'arrembaggio. Ma come la mettiamo, allora, con le risorse di una rosa unica in Italia e, forse, nel mondo? Per mesi e mesi il Dottore ci ha fatto una testa così con il turn over e i benefici della panchina lunga. Anche Boskov lamentava defezioni cruciali: Rizzitelli, Mihajlovic, Carnevale, Carboni, cui si è aggiunto, a gioco in corso, Giannini. La Roma, mercoledì, aveva in panchina Zinetti, Tempestilli, Salsano, Caputi e Pellegrino. Il Milan rispondeva con Bistazzoni, Nava, De Napoli, Lentini e Massaro. E ci fermiamo qui perché non vogliamo sembrare ingenerosi. ... 2) Per carità, anche all'inter no del turn over esistono pre cise gerarchie, Van Basten e Rijkaard su tutti, però atten zione: il Papin che la difesa romanista ha cancellato, è sempre il Papin che, Fiorentina esclusa, aveva siglato nove re ti nelle ultime sei uscite. 3) Capello ha ragione a infuriarsi per il gol di Caniggia, incassato in condizioni a dir poco romanzesche, con tutta la squadra rovesciata nella metà campo avversaria, come persino all'oratorio vivamente sconsigliano. Il peso dell'ini battibilità ha condizionato il Milan. I campioni hanno pen sato più a essa che non al «ri torno» del 30 marzo. E per la prima volta, la sorte ha giocato loro un brutto scherzo, traghettandoli dal possibile 1-1 di Lentini al 2-0 di Caniggia, un epilogo simile a quello fra Real Madrid e Paris SG: fallito il 2-2 all'89', i francesi incassarono il 3-1 al 90'. 4) Più ancora che a Oporto, e come già con la Fiorentina, do menica, si è notata la diversità della pedalata fra il nucleo storico sempre sotto pressione (Maldini, Baresi, Costacurta) e il resto del gruppo soggetto a rotazione. E questo, al di là del minutaggio raccolto nell'ultimo scorcio di stagione. Citiamo, a caso, Boban, Simone e Lentini, in palese flessione. 5) La lezione dell'Olimpico farà bene più al Milan o ai suoi rivali? Noi pensiamo al Milan. Che aveva bisogno di tornare, per un attimo, sulla terra. Cosa che nel calcio puoi fare soltanto quando perdi: quando vinci o pareggi giocando male, ti credi sempre nelle grazie degli dei. Scommettiamo che qualche citrullo tirerà in ballo Capello? Un solo suggerimento: impieghi di più Savicevic. Sarà interessante, adesso, verificare l'atteggiamento degli avversari: di sfida (ci è riuscita la Roma, perché non dovremmo riuscirci noi?) o di rassegnazione (figurarsi quando perderanno un'altra volta)? Alla Lazio di Zoff la prima risposta. 6) Fra Porto, Fiorentina e Roma, il Milan ha costruito poche occasioni da gol. Centrocampo in crisi di idee. E difesa «abbordabile». Sì, gli Invincibili sono appannati. Quante squadre, però, saranno in grado di copiare la Rometta al dente di mercoledì notte? Siamo contenti per Boskov. Non frequenta salotti, non piace agli integralisti della zona, ma sa fare il suo mestiere. Roberto Beccantini
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