Ciarrapico show

Ciarrapico show Ciarrapico show «Quel Berlusconi non sa perdere» ROMA. Lo show continua e Ciarrapico è sempre il primo attore. Mercoledì sera l'evasione dalla clinica per festeggiare la vittoria sul Milan, poi un'intervista radiofonica per punzecchiare Berlusconi. Alla Federcalcio sorridono amaro, imbarazzati i commenti. Parlano di folklore, di grande passione per il calcio. E se le condizioni di Ciarrapico non fossero così gravi come erano state dipinte, meglio per lui. Nessun problema per la Covisoc che ha appena concesso alla Roma una proroga di nove giorni sul versamento di 6 miliardi «viste le condizioni del presidente». Vinto il round con i «debitini» (così li definisce Ciarrapico), eccolo subito all'attacco, stavolta di Berlusconi: «Mi è dispiaciuto ascoltare certe frasi del presidente rossonero. Ma io lo conosco bene. Fanno ormai parte del personaggio, uno che non è abituato a perdere. Non ha senso appellarsi alle assenze tra i milanisti per spiegare la sconfitta. O peggio lamentare presunti torti arbitrali. Questa volta Berlusconi non è stato sportivo. Mi resta da precisare una cosa, mercoledì sera al¬ l'Olimpico non ero in pigiama. E' vero, sono schizzato via dalla clinica, ma avevo avuto il tempo per indossare un maglione e un paio di pantaloni. I ragazzi sono stati felici di vedermi, io so che hanno vinto per me. La battuta più bella l'ha detta Haessler. Quello è il fantasma del presidente...». Altre prove attendono Ciarrapico. Il 24 marzo processo per la bancarotta della Casina Valadier. Entro il 31 servono 9 miliardi per ricapitalizzare la Roma. Ciarrapico giura che sistemerà tutto. A Trigoria c'è aria di festa. Il vicepresidente Pasquali cammina tra le nuvole: «Questa è la Roma che avevamo preparato l'estate scorsa. E che si intravedeva anche nei momenti bui. Ma adesso calma. C'è l'Inter». Non c'è Boskov, è a Genova. La frattura con la stampa e forse con la società sembra insanabile. Nell'occasione migliore per farsi vedere tutti uniti, Boskov se ne va per conto suo. Sta vincendo, siano gli altri a cercarlo. E la mossa non è sbagliata, circolano voci di una conferma. L'altro «estraneo» è Caniggia. Considerato un oggetto misterioso, mercoledì per 89' ha fatto arrabbiare i compagni. Poi ha segnato il gol che può valere la finale. Ed eliminare il Milan sa rebbe davvero impresa storica. I tifosi so gnano di sorpassare la Lazio, di ridurre già domenica il distacco perché la vittoria in Coppa è «un gran dispetto visto che il Milan perde solo una volta l'anno». Piero Serantoni

Luoghi citati: Casina, Genova, Lazio, Roma, Trigoria