Renault, un '93 in frenata di Eugenio Ferraris

Renault, un '93 in frenata La «Règie» archivia un buon bilancio e smentisce intese con Fiat Renault, un '93 in frenata Per Schweitzer «ottimo» il risultato dello scorso esercizio Ma ora per ridurre i costi si taglieranno oltre3500posti PARIGI DAL NOSTRO INVIATO La Renault chiude l'esercizio 1992 con un risultato che il suo presidente, Louis Schweitzer, definisce «ottimo» ma, come tutti i costruttori, guarda al '93 con una certa apprensione. Per superare una crisi che si presume comporterà un calo del mercato automobilistico europeo del 9-10 per cento, la Règie ha messo ha punto una duplice strategia: da una parte una costante ricerca della qualità totale; dall'altra il contenimento dei costi (compresi 3500 licenziamenti in Francia più alcuni in altri Paesi europei) ed una migliore organizzazione della forza lavoro. Di jointventure - oltre al consolidamento di quella esistente con la svedese Volvo - neanche l'ombra. Tanto meno con la Fiat «dalla quale - dice Schweitzer - non ho ricevuto offerte di matrimonio ed alla quale non ne ho rivolte. Nessuno ha dunque dovuto rispondere no all'altro; non c'è nulla se non voci peraltro già ampiamente smentite». Resta sul tappeto l'incognita legata alla tempesta dei mercati valutari. Nell'ultimo trimestre '92 alla Renault è costata una perdita di 600 milioni di franchi ma, se le cose non dovessero subire una decisa inversione di tendenza, nel '93 la voce negativa causata dai cambi delle monete potrebbe salire a 3 miliardi di franchi. Schweitzer non vede comunque una possibile guerra dei prezzi sul mercato europeo: «La situazione generale - dice - consiglia prudenza a tutti. I costruttori si comportano responsabilmente e né Fiat, Rover e Volvo, che dalla svalutazione delle monete dei loro Paesi traggono i maggiori profitti, sembrano intenzionati ad agitare quest'arma». Ma, problemi valutari a parte, Renault non ripeterà nel '93 l'exploit dell'anno passato, quando ha registrato un fatturato di 179,4 miliardi di franchi (51.130 miliardi di lire) realizzando un utile netto di 5,68 miliardi di franchi (1630 miliardi di lire) che rappresenta una crescita dell'84,5% rispetto al '91 (3,07 miliardi di franchi). In questo contesto il settore auto rappresenta l'83,6 per cento del fatturato, pari a circa 150 miliardi di franchi contro i 133,9 nel '91. In Europa le immatricolazioni sono aumentate del 5,8 per cento grazie in particolare al miglioramento delle vendite in Francia, dove la penetrazione della marca è stata del 29,5 per cento. La quota di mercato è passata al 10,6 per cento contro il 10 del '91 ed il 9,9 del '90. La Renault si è così piazzata .nettamente al di sopra dell'obiettivo fissato che era del 10 per cento. I traguardi raggiunti dal gruppo in Europa, al di fuori della Francia, sono in linea con la politica attuata da alcuni anni. L'azienda ormai ha raggiunto o superato la «massa critica» del 5 per cento sul complesso dei mercati, con la sola eccezione della Gran Bretagna. Sei vetture su dieci commercializzate in Europa dalla Renault nel '92 (anno record di vendita: 2.045.030) sono state vendute al di fuori dei confini francesi. In calo - ma perfettamente in linea con l'andamento dei mercati il settore dei veicoli industriali che nel '92 ha rappresentato il 13,7 per cento del fatturato (24.536 milioni di franchi) contro il 16,1 per cento del '91 (26.760 milioni di franchi). Stesso discorso per la divisione Imprese Industriali il cui apporto si è tradotto nel '92 in 4899 milioni di franchi pari al 2,7 per cento del fatturato (3,2 per cento nel '91). Eugenio Ferraris Louis Schweitzer

Persone citate: Louis Schweitzer, Schweitzer

Luoghi citati: Europa, Francia, Gran Bretagna, Parigi