Ti canto Piemonte, anzi ti recito di A. Pie.
Ti canto Piemonte, anzi ti recito Debutto all'Erba di «'N po' da qui, n' po' da lì, n' po' da là», regia di Fenoglio Ti canto Piemonte, anzi ti recito Con Brusa & C. spettacolo divertente e commosso TORINO. Ma quanti sono i colori del dialetto? Tanti, e le sfumature infinite. Una prova? Lo spettacolo «'N po' da qui, n' po' da lì, n' po' da là», tavolozza di ballate, canzoni, poesie, brani di teatro in lingua piemontese. O meglio, torinese, monferrina, canavesana. Il risultato è piacevole, divertente e commovente. Merito dell'arguta regia di Edmo Fenoglio. Protagonisti, al Teatro Erba fino a domenica, Mario Brusa, Anna Radici, Donato Sbodio, Franco Vaccaro, lo stesso Fenoglio. Con loro, a recitare cantando e suonando, il soprano Susy Picchio e il gruppo vocale- strumentale Cantovivo. Ovvero Claudio Burdese (chitarra e voce), Pier Luigi Lora (violino, ghironda e voce), Umberto Rinaldi (basso, organetto e canto). Massimo Sartori (flauti), diretti da Alberto Cesa (canto, ghironda, dulcimer e chitarra). Tra i pezzi più apprezzati, ovviamente quelli brillanti: impagabile Brusa nel «Son stait a teatro» di Carlo Artuffo, o nella «Rata voloira» di Vincobrio. Trascinanti i musici nel «Barbagal», spiritosa la Picchi nel «Pocionin» in atmosfera da café chantant. Lo spettacolo è un esperimento della Compagnia Comica Pie¬ montese che, dopo il successo della «Rata voloira», ovvero la traduzione in piemontese della «Pulce nell'orecchio» di Feydeau, cerca di teatralizzare la tradizione letteraria e musicale piemontese. Operazione forse sofisticata, che però trova espressione in un allestimento assolutamente «popolare», cioè gradevole e gradito. Anche per i «forestieri». Forse non saranno in grado di cogliere le sfumature che differenziano la lingua da zona e zona, ma possono, di ballata in ballata, di poesia in poesia, scoprire le radici del mondo che oggi è anche il loro. [a. pie.]
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