Mai più a mezzo busto

Mai più a mezzo busto Cambiano le «Signorine buonasera»: nuovo look, nuovo ruolo Mai più a mezzo busto Saranno seguite da un costumista La Rai fa il «restyling» e cambia le sigle ROMA. «Signore e signori buonasera, siamo liete di comunicarvi che si cambia». Le annunciatrici tv, Orsomando, Perissi, Morgan & socie, ce l'hanno fatta. Diventeranno più dinamiche, meno ingessate, e non saranno più schiacciate dalla mera lettura dei programmi. Cambieranno anche look, che non sarà più un fatto privato, ma deciso e concordato con le sartorie della Rai. Sui vestiti delle annunciatrici si è a lungo polemizzato. Di recente la stilista Chiara Boni aveva assegnato alle «signorine buonasera» l'Oscar delle donne peggio vestite in Italia: «La palma del cattivo gusto spetta alle presentatrici televisive, delle reti pubbliche e private». Tempo fa si era scomodato persino Luigi Firpo: «Quando vedo comparire in video il volto caramelloso di qualche annunciatrice dalle forti tinte, pettinata come una demente, e vestita con capi che ondeggiano fra l'happening da cantina e il ballo a corte, mi limito a un mesto sorriso...». Passati gli anni, il problema è rimasto. Ora Michelangelo Cardellicchio, direttore del centro di produzione romano, afferma: «Non decideranno più, da sole, come vestirsi, saranno seguite da un costumista». Avete avuto paura di finire in divisa? Risponde per tutte Nicoletta Orsomando, stile inimitabile, 39 anni e 4 mesi di Rai, il primo annuncio il 22 ottobre del 1953. «Su noi dicono, e soprattutto scrivono, cose orribili. Non siamo in collegio, chi ha affermato che ci avrebbero messo in divisa è un pazzo. Quindi abbiamo deciso il silenzio stampa, parleremo solo quando il progetto sarà concluso, eviteremo così stupide fughe di notizie». Direte addio alla pioggia di perle, Strass e paillettes a cui gli italiani sono abituati? «Nessuno ci potrà imporre la scelta di un vestito. Siamo adulte e con forti personalità. Un costumista potrà consigliarci per migliorare, ma curare tredici immagini, perché noi siamo 13, non sarà semplice». Gli abiti ora saranno gratis. «Sì, prima avevamo solo un ridicolo rimborso sul costo dei nostri vestiti». Non siete contente di questa rivoluzione? «Siamo state le prime a chiederla. Personalmente credo che, prima delle scenografie e del look, si debbano cambiare i contenuti degli annunci». Come saranno? «Non posso dire molto, abbiamo promesso di non rilasciare dichiarazioni, però sicuramente meno freddi, più colloquiali. Adesso abbiamo pochissimo tempo. Possiamo metterci tutta la bravura, la verve e la professionalità, ma sembriamo sempre sul punto di leggere gli orari del- le Ferrovie. La Rai, in questi ultimi anni, è andata a caccia di minuti e li ha sottratti, purtroppo, a noi». Meno parole e più spot... «Sì, credono che gli spot siano più incisivi. Però sono lunghissimi. Conosco persone che appena li vedono, cambiano canale. Una faccia può ispirare simpatia e "acchiappare" più di un piccolo film». State girando dei numeri zero? «Non posso dire di più, certo non saremo a mezzo busto». La loro immagine infatti diventerà più curata. Via l'inquadratura fìssa, saranno due le telecamere da cui partiranno le immagini di uno studio più ampio e ben arredato. Sull'operazione «Nuovi annunci» le signorine buonasera hanno avuto un incontro con i responsabili dell'azienda. All'inizio erano diffidenti, alla fine hanno applaudito. Cardellicchio rivela: «Si lamentavano di non sapere cosa stesse succedendo. E' vero, bisogna dar loro atto che, finora, sono sempre state bistrattate: adesso ne valorizzeremo la professionalità». Il «restyling» riguarderà tutta la Rai. Saranno rinnovate le sigle della pubblicità che diventeranno rapidissime: tre secondi ognuna. Rimarranno inalterati i colori delle reti (il blu per Rallino, il rosso per Raidue e il verde per Raitre). I tre simboli (la palla, il cubo e il triangolo) avranno una nuova animazione e una nuova grafica. La rivoluzione degli annunci coinciderà con il trasferimento definitivo a Saxa Rubra, dove ogni rete potrà contare, 24 ore su 24, su un proprio studio. Laura Carenai Orsomando, Perissi e Morgan «Non leggeremo più gli annunci come l'orario delle Ferrovie»

Persone citate: Cardellicchio, Chiara Boni, Laura Carenai Orsomando, Luigi Firpo, Michelangelo Cardellicchio, Nicoletta Orsomando, Orsomando, Perissi

Luoghi citati: Italia, Roma