Malta e le sue città tra sacro e profano

Malta e le sue città tra sacro e profano Itinerari a La Valletta e Vittoriosa, con molte sorprese Malta e le sue città tra sacro e profano IN questo palazzo che ha ospitato nel corso dei secoli sessantaquattro inquisitori della Chiesa, ventidue sono diventati cardinali e due addirittura papi». E' la curiosa annotazione che campeggia sul muro della facciata principale dell'elegante e austero edificio nella strada che dai bastioni porta alla piazzetta principale di Vittoriosa, una delle «three cities» che fronteggiano La Valletta nella sinuosa rada di Malta. Nel piccolo arcipelago grandi sono le curiosità per il turista che privilegia la vacanza colta e raffinata suggerita dalla storia a quella più scontata legata al sole e ai bagni di mare. Ancora altre chicche da vedere a Vittoriosa, così chiamata dopo la cacciata dei Turchi che volevano invadere l'isola. Innanzitutto il selciato davanti alla chiesa di San Lorenzo che copre un cimitero cinquecentesco con centinaia di uccisi dagli ottomani. Poco più in là, verso il mare, c'è il Freedom Monument (Monumento della Libertà) inaugurato nel marzo 1979 quando la Marina britannica lasciò definitivamente l'isola. Se si ha voglia di camminare ancora un po', c'è da fare una puntata al Forte Sant'Angelo da cui si gode una vista stupenda sul Grande Porto, su Senglea e su Kalkara che sono le altre due cittadine, in un certo senso gemelle di Vittoriosa. Come tre lunghe dita allungate nel mare. Proprio di fronte al Forte c'è il bianco monumento che racchiude la campana che suona, una volta all'anno, nel giorno dell'Assunta. Cioè quando, nella seconda guerra mondiale, la marina inglese riuscì a spezzare il blocco delle navi tedesche e italiane che da mesi assediavano Malta ormai ridotta alla fame più nera. Da Vittoriosa sull'autobus 2 (8 cents equivalenti a 400 lire italiane) sino al terminal de La Valletta. Sì, vi suggeriamo il bus di linea poiché è colorato (verde e azzurro) come fosse una jeepney filippina e sgangherato come un automezzo magrebino. I conducenti amano ascoltare la radio di bordo a tutto volume e se volete scendere dovete tirare una cordicina che scorre lungo il tettuccio. ' A La Valletta, città storica dei Cavalieri di San Giovanni e miscuglio di atmosfere mediterranee, arabe e britanniche, è d'obbligo ima visita alla cattedrale che è scrigno di gioielli barocchi e dov'è custodita la «Decollazione del Battista» del Caravaggio. Si tratta dell'opera pittorica più celebre dell'arcipelago sul quale visse per qualche tempo l'artista italiano prima di essere scacciato (accuse di sodomia?). Dopo la cattedrale bisogna andare al museo archeologico ospi- tato nell'Auberge de Provence in Republic Street che è la via principale della piccola e civettuola capitale. Fra i pezzi forti la famosa Sleeping Woman (Signora Dormiente) scoperta nell'ipogeo preistorico di Hai Saflieni e la Fat Lady, rappresentante la parte inferiore del corpo di una donna. Se siete stanchi per la visita, non vi resta che puntare in direzione del Forte Sant'Elmo e fermarvi, sulla sinistra, in un'accogliente saletta del Caffè Cordina, il più scicchettoso dell'arcipelago. Lì, per 10 cents, potete gustare un pastiz che è poi una tartina al formaggio (da accompagnare con un bicchiere di bianco Lachryma Vitis delle vigne di Rabat) oppure una pasta di mandorle con tocchetti di arancia candita, sfizio che costa appena 40 cents (stavolta vi suggeriamo un allegro rosso La Valette). E poi cannoli di ricotta, ciambelle alla pasta di fichi con miele, timballi; tutte testimonianze dell'incontro gastronomico tra Sud italiano e golosità arabeggianti. Infine, perché non affittare un'auto? Costo giornaliero sulle 25 mila italiane. Unica remora la guida a sinistra. Ma con la vettura siete lìberi di andare, con traghetto, alla minuscola isola di Gozo dove, giura la leggenda, la ninfa Calypso riuscì a sedurre Ulisse. La grotta del peccato esiste sul serio e, rischiando cadute e fratture, potete percorrerla a piedi. Vedendo pietre aguzze e scivolose intuirete che solo un atto di fede può convincervi sul felice esito di quel lontanissimo amore a prima pelle. Dal profano al sacro arrivando ai templi megalitici di Ggantija, nelle vicinanze di Xanghra, sempre a Gozo. Furono costruiti nel 2800 prima di Cristo. La pietra tufacea risplende al Sole e fa vibrare di emozioni il cuore. Proprio come alcuni graffiti tracciati nelle tenere mura da visitatori del primo '800. Gozo e Malta sanno riservare simili sorprese. Intimistiche e un tantino snob. Edoardo Baione Il Caravaggio vi lasciò un dipinto capolavoro iS* 1., Per chi giunge dal mare cosi si presenta il vecchio porto di Malta. Le casette caratteristiche impongono subito un'atmosfera particolare

Luoghi citati: La Valletta, Malta, Rabat, San Giovanni, Sant'angelo