Maresha, una città alla rovescia scavata nel sottosuolo di Sabatino Moscati

Maresha, una città alla rovescia scavata nel sottosuolo Nuove scoperte archeologiche: in Israele a Sud di Gerusalemme trovato un labirinto di 2500 locali Maresha, una città alla rovescia scavata nel sottosuolo Nessuna casa, solo strutture industriali per lavorare l'olio e il vino jTl E' una grande città sotj terranea in Israele, sul luogo dell'antica Maresha, a Sud di Gerusalem- me. Gli archeologi che la stanno riportando affa luce quasi non credono ai propri occhi. Non si tratta, infatti, né di tombe, né di bunker o di altro che, nel passato come nel presente, può essere stato scavato sotto la terra. No: per la prima e unica volta nella storia delle scoperte questa è una vera e propria città, con qualcosa come duemilacinquecentp «vani» variamente combinati e utilizzati. Amos Kloner, l'archeologo che dirige gli scavi, non cela, insieme alla meraviglia, la sua profonda soddisfazione per questo ritrovamento straordinario. I «vani» nel sottosuolo, precisa, sono delle dimensioni più varie, isolati o combinati insieme: da quelli piccoli con un metro quadrato di base a quelli enormi, che raggiungono per estensione circa la metà di un campo di calcio e sono edificati su tre piani. Ma a che cosa servivano questi locali? Anzitutto come depositi e magazzini, il che farebbe meno meraviglia. Ma anche come strutture industriali con presse per il vino e l'olio, cisterne d'acqua con installazioni per i bagni, stalle per gli animali e in particolare colombaie, infine luoghi di riunione per le cerimonie religiose; e qui non v'è alcun precedente, si tratta davvero di assolute novità. A guardar bene, mancano solo le case di abitazione. Ciò fa pensare che gli abitanti di Maresha non rinunziassero a vivere sopra la terra; ma che avessero scavato sotto la terra una serie così ampia e così organica di locali da superare largamente le loro usuali abitazioni. A questo punto, è inevitabile la domanda: quando e perché? Cominciamo con il quando. Maresha è una città antichissima, di cui parla ripetutamente la Bibbia. Corrisponde all'attuale Teli Sandahanna, presso Beit Gibrin, e risulta già in vita al tempo della monarchia israelitica, circa tremila anni fa. Durante il regno del re Asa fu attaccata dagli Egiziani, ma si difese vittoriosamente mettendo in fuga i nemici: possiamo leggere il racconto della vicenda nel libro di Giosuè. La città sotterranea, però, non è di quest'epoca. Tutto quanto vi è stato trovato mostra una datazione in età ellenistica, tra il IV e il II secolo a. C. Non v'era dunque, apparentemente, alcuna minaccia; né del resto le costruzioni sotterranee scoperte hanno nulla a che fare con finalità belliche. E allora, la città sotto la terra fu il risultato di un'inusuale pianificazione, basata evidentemente sul principio che i vani ricavati erano più durevoli e più funzionali alle esigenze per cui vennero creati. «Se avessero costruito le loro installazioni per l'olio e altre sopra il terreno, ciò sarebbe costato venti o trenta volte di più», ha spiegato Amos Kloner al «Jerusalem Post» che lo intervistava. E ha aggiunto che, volendo costruire sopra il terreno, vi sarebbe stato bisogno di legname per i soffitti, dopo di che ogni anno i soffitti stessi avrebbero dovuto essere riparati e rinforzati; sulla lunga distanza del tempo, invece, le costruzioni sotterranee evitavano tutto questo. Il Servizio delle Antichità competente, d'intesa con le autorità del Parco Nazionale, ha già disposto l'apertura al pubblico di alcuni vani sotterranei; e altri saranno aperti prossimamente. Nel frattempo, possiamo tornare all'eccezionalità della scoperta, la quale ci di¬ mostra per la prima volta in assoluto come si potessero costruire intere città sotterranee senza fini funerari né militari. Perfino gli artefici dei labirinti di Saddam Hussein, commentano gli scopritori, sarebbero mossi da invidia. Quanto a noi, dinanzi a un fatto nuovo così singolare, torniamo al ricordo di un'opera celebre del grande etnologo Giuseppe Cocchiara, intitolata «Il mondo alla rovescia». Si riferisce, l'autore, a una serie di eventi reali o fantastici in cui la realtà abituale è rovesciata, sicché ad esempio gli animali rincorrono i cacciatori, i fiumi risalgono le correnti, gli uomini camminano a testa in giù, e via dicendo. Ebbene, anche l'archeologia può rivelare un mondo alla rovescia: la scoperta di Maresha ne è l'efficacissima testimonianza. Sabatino Moscati

Persone citate: Amos Kloner, Bibbia, Jerusalem, Parco, Post, Saddam Hussein

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele