E nei corridoi si riparla di golpe

E nei corridoi si riparla di golpe E nei corridoi si riparla di golpe Igenerali avvisano: il Cremlino non conti su di noi MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Generale Kotunov, arrivano notizie che nell'esercito russo ci sono tentazioni golpiste. E' vero? «L'informazione è esatta, ci sono realtà in cui la situazione non è chiara». Anatoli Kotunov, general maggiore dell'esercito, deputato al Congresso del popolo, non nega, sia pure usando parole tortuose: «Oggi l'esercito, o singole strutture, potrebbero sentire la tentazione per una catastrofica coincidenza di circostanze...». Poi il generale la butta sul burocratico e ci spiega: «Tenga conto che il comandante supremo delle forze armate è il Presidente, ma l'esercito dipende dal Soviet Supremo». Dunque non può Eltsin indirizzarlo contro Khasbulatov, né questi dare ordini contro Eltsin. E allora chi può fare il golpe? Scherzava anche Viaceslav Kostikov, portavoce del presidente Boris Eltsin, ieri mattiria quando, incontrando i giornalisti nei corridoi del Con¬ gresso, ha detto: «Avete notato che il Presidente, appena arrivato al Cremlino, ha salutato il generale Graciov, ministro della Difesa, poi i ministri dell'Interno e della Sicurezza Erin e Barannikov?». Alludeva, Kostikov, al «colpo di forza» come carta ultima e segreta del Presidente di Russia per uscire dall'impasse del Congresso? Chi lo sa, ma anche qui, nella babele di una seduta parlamentare drammatica, arrivano le voci di colpo di Stato, di prova di forza, di movimenti di truppe. Potrebbe davvero Boris Eltsin, l'uomo che ha costruito la sua immagine politica sull'opposizione al golpe dell'agosto '91, rovesciare la sua storia personale e politica per salvarsi con un putsch? «Non lo farà», ci dice il generale Kotunov, che pure non è tenero con il Presidente e con il suo uomo Graciov, ministro con le stellette: «Prima del Congresso di dicembre Graciov aveva detto che l'esercito obbediva solo al Presidente e lo abbiamo attaccato: le forze armate russe sono sempre sta¬ te centriste, obbediscono alla Costituzione». Che cosa replicano le opposizioni? Serghej Baburin, leader di Rossia, se la cava con una battuta: «Eltsin fa l'occhiolino alle forze armate? Per sfortuna non esiste la possibilità di un intervento dei militari». Meno enigmatico Ghennadi Zhuganov, leader del ricosti¬ tuito partito comunista: «Eltsin è imprevedibile, non mi sento di escludere nulla e certo le forze armate vivono un momento di grande incertezza. Ma il golpe di agosto lo ha insegnato: chi organizza colpi di Stato al giorno d'oggi ne diventa la prima vittima». Dal fronte della marina, anche il contrammiraglio Rafkat Cebotarievskj, comandante di sommergibili, pure lui deputato del popolo (come Kotunov e un'altra cinquantina di militari nel gruppo di destra «Patria») ricorda il golpe dell'agosto 1991: «Per realizzare il colpo di Stato, non è stato sufficiente nemmeno il ministro della Difesa, un buon gruppo di generali e un esercito meno disorientato di quanto non lo sia adesso». «Nemmeno oggi - prosegue credo che sarebbe possìbile, settant'anni di potere sovietico ci hanno insegnato ad ubbidire, non a prendere iniziative. Neppure nel 1917 le forze armate lo hanno fatto, ma solo in un secondo tempo, quando la guerra civile era già cominciata», [c. m.) li ministro della Difesa Graciov

Luoghi citati: Mosca, Russia