«Colpevoli anche i vescovi»

«Colpevoli anche i vescovi» «Colpevoli anche i vescovi» IDeboniani: troppa fiducia nella de CITTA' DEL VATICANO. Anche la Chiesa deve fare il suo «mea culpa» per Tangentopoli; è il duro giudizio sulla politica della Conferenza Episcopale Italiana formulato da II Regno, la prestigiosa rivista dei Dehoniani di Bologna, che ha presentato ieri un «Annuario» sulla vita della Chiesa italiana relativo agli ultimi dodici mesi. E' stato, ed è un errore la «rigida ed insistita riproduzione dell'unità politica dei cattolici», ha dichiarato Padre Lorenzo Prezzi, direttore della rivista. Il sistema delle tangenti ha costituito in Italia ima vera e propria «struttura di peccato», un termine che il Papa ha inserito con forza nella dottrina sociale, ma l'episcopato non ha mai usato questa definizione per applicarla alla situazione del Paese, ima situazione che «dà alla chiesa speciale responsabilità nella definizione di nuovi equilibri». C'è una corresponsabilità morale» dell'episcopato per quanto è accaduto: «Le ragioni cattoliche del voto alla de - ha detto ancora padre Prezzi - sono divenute ragioni di scambio e di opportunità. L'aver sopravvalutato l'istanza di condizionamento etico religioso del voto cattolico alla de è la ragione della debolezza degli appelli al voto come al rinnovamento della de». Sulle strade di Tangentopoli hanno camminato non pochi uomini politici che dicono di ispirarsi a valori cristiani; da questa circostanza nasce l'invito a chiedere «perdono dello snaturamento del valore cristiano della politica e dello svilimento del patrimonio cattolico democratico». Ma il vero problema adesso appare l'unità politica dei cattolici - leggi: voto alla de - perché con questa scelta, che l'attuale Presidenza Cei ha accentuato, si impedisce «di coniugare l'ispirazione cristiana in politica in forme nuove, costruendo nuovi soggetti». C'è uno stallo: l'area cattolica «non può fuoriuscire dallo schema precedente, nel tentativo irrimandabile di riprendere e salvare una grande tradizione»; ma è chiamata «insistentemente all'impegno politico su un solo obiettivo, reso di giorno in giorno sempre più precario e impraticabile: il rinnovamento de». I cattolici, e in particolare le associazioni, si trovano, a causa della scelta della Cei, «in una situazione di grave difficoltà e di sostanziale non expedit». Il compito della Chiesa sarebbe quello di superare il non expedit, «per avviare un effettivo processo di riconciliazione della società, conferendo un significato cristiano alla «rivolta ideale». Il presidente di Azione Cattolica, Roberto Gervasio, ha detto che il vero obiettivo è l'unità attorno ai valori. Per l'unità anche politica si è schierato Nazareno Figorilli, presidente del Mei, ma dal partito dovrebbe uscire tutta la vecchia dirigenza. Marco Tosarti

Persone citate: Lorenzo Prezzi, Mei, Nazareno Figorilli, Padre, Paese, Roberto Gervasio

Luoghi citati: Bologna, Citta' Del Vaticano, Italia