Berger senza illusioni
Berger senza illusioni L'austriaco, alla vigilia del Gran Premio del Sudafrica, parla della Ferrari Berger senza illusioni «Sarà dura ritornare in alto» KYALAMI DAL NOSTRO INVIATO Eccoli qui, i nostri eroi: sdraiati sul bordo di una piscina, ad abbrustolirsi al sole. Sono scene immutabili nel tempo. Così era dieci o più anni fa con Lauda, Andretti, Reutemann, Villeneuve e Piquet che tenevano banco. Ora a fare scherzi, a buttare tutti in acqua, sono Schumacher, Hakkinen, Fittipaldi jr, i giovani arrembanti. L'ultimo giorno di gaia spensieratezza prima della tempesta. Domani prende il via con le prove del GP del Sudafrica, il Mondiale di Formula 1 e resterà poco spazio per giocare. Il circuito è là, a pochi chilometri di distanza, sull'altopiano che circonda Johannesburg. Ci sono le tende del «circus». Da lontano si ode qualche rombo ovattato, che si perde nella calma della campagna. Tutto sembra essere tranquillo e a posto, anche se i quotidiani a titoli cubitali parlano di gravi scontri razziali. Ma il vertice della FI non si lascia toccare da certi argomenti: vive in alberghi di lusso, trasferendosi in pista solo quando è necessario. I piloti hanno ieri fatto un salto all'autodromo per vedere i meccanici compiere gli ultimi ritocchi sulle vetture appena montate. Fra questi anche Senna, che ha accettato di correre appena un giorno prima della scadenza dei termini di iscrizione: «Sono qui - dice il brasiliano -. Pensavate di non vedermi più? No, almeno per questa gara staremo insieme». Oltre non va: spiegherà oggi in una conferenza stampa tutti i programmi. Ma prima Senna parla a lungo anche con Gerhard Berger che è rimasto uno dei suoi migliori amici. «Ayrton - racconta poi l'austriaco della Ferrari - ha capito di avere a disposizione una ottima monoposto. Credo che lo vedremo per tutto il campionato e penso anche che potrà puntare alla conquista del suo quarto mondiale. Tutti dicono che il favorito è Prost: forse è vero, ma il sudamericano metterà addosso al francese una bella pressione di corsa in corsa». Quello che tutti attendono per rilanciare la FI diventata noiosa. Ma approfittiamo di Berger: quale sarà il ruolo della Ferrari? Gerhard non è il tipo da nascondersi dietro le parole. Quando parla dice delle cose: «Noi siamo indietro, molto indietro. Il problema è quello dell'uovo e della gallina. Abbiamo bisogno di fare dei giri per progredire, ma c'è talmente tanta carne al fuoco che non ci riusciamo. Ho già deciso che la prossima settimana non andrò a prendere il sole in Brasile, ma tornerò in Italia per effettuare delle prove». La situazione è così pesante come si dice? «Qui, se tutto va bene - risponde Berger - potremo lottare in qualificazione intorno al dodicesimo posto. Non facciamoci illusioni, perchè mancando l'affidabilità può succedere di tutto. E' la prima volta da quando sono in un team degno di chiamarsi tale che non ho fatto la simulazione di una gara prima dell'inizio della stagione». Recriminazioni quindi per essere tornato a Maranello? «Questo no. Io sono molto motivato e credo che riusciremo a riemergere. Ma sarà molto dura e ci vorrà l'impegno globale di tutti. Qualche piccolo progresso con le sospensioni attive l'abbiamo fatto, aspettiamo di vedere cosa capiterà con i motori. Purtroppo non c'è molta gente alla Ferrari che lavora in questo settore: alla Honda ogni gara facevano ruotare una decina di tecnici. E tutto cambiava velocemente». E la McLaren come ha fatto a preparare una vettura competitiva in due mesi? «Loro il motore lo hanno comperato. Tutto il resto veniva già provato da anni. E poi non è un mistero: l'organizzazione della McLaren è la migliore». Cosa si aspetta quindi Gerhard Berger da questo campionato? Montezemolo ha detto che solo nel '94 ci sarà l'effettiva ripresa. «Io guido e vivo alla giornata. Non posso pensare a cosa succederà fra 16 corse. Sarei felice se qui ci qualificassimo al 12° posto e se quindici giorni dopo in Brasile fossimo decimi. Sarebbe il miglior sintomo di guarigione per la Ferrari». Cristiano Chiavegato «Io sono motivato ma penso che qui lotteremo soltanto per qualificarci al dodicesimo posto» Senna (fianco) Prost (des.) e Schumacher (sotto) i favoriti per il titolo mondiale Gerhard Berger dopo Kyalami rinuncerà al sole del Brasile per tornare in Italia a provare con la Ferrari
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