L'Italia cerca l'en plein europeo

L'Italia cerca l'en plein europeo Dopo Coppa Coppe e Cev, le nostre squadre inseguono la Coppa Campioni ad Atene L'Italia cerca l'en plein europeo Difficili semifinali per Messaggero e Maxicono Qualche perplessità per la scelta degli arbitri ATENE DAL NOSTRO INVIATO Due coppe europee maschili già in bacheca grazie a Milano (Misura in Coppe) e Treviso (Sisley in Cev), la pallavolo italiana va a caccia della più prestigiosa, quella dei Campioni. E si affida per questo a Ravenna e a Parma, cioè al Messaggero detentore del trofeo e alla Maxicono campione tricolore, sulla cui strada vi sono i belgi del Maes Pils Zellik e i greci dell'Olympiakos. Nell'immenso palazzone del Pireo (16 mila posti a sedere), oggi ribollente dì tifo, il volley di casa nostra è dunque chiamato a ribadire la sua leadership a livello di club con l'inedita possibilità di proporre per la prima volta una finalissima tutta italiana, auspicabile ma tutt'altro che scontata. Non è un mistero infatti che il Messaggero in questa stagione vive momenti di appannamento improvvisi, spiegabili solo in parte, dopo sei mesi di attività, con l'inserimento di tre uomini nuovi (Giovane, Fomin e Dal Zotto). Ravenna non è più la squadra dello scudetto, né quella che lo scorso anno trionfò in questo palasport centrando al primo tentativo il titolo continentale: la partenza di Kiraly e Timmons l'ha privato di due leader naturali, specie il primo. E così il sestetto di Ricci prosegue tra alti e bassi, alla ricerca della sua nuova identità, a volte faticando ben più del lecito per esprimere il suo potenziale. Il discorso di Parma, invece, coinvolge il difficile momento societario, che i giocatori cercano di superare facendo ammirevolmente quadrato. Andrea Giani, il cui cartellino, nonostante le smentite d'obbligo, sarebbe già di Berlusconi, alza le spalle quando gli si chiede se, e quanto, 10 infastidiscano le voci di mercato. «L'ho già detto in passato spiega - che a Parma ci sto bene e che non vorrei andarmene. Ma 11 discorso non riguarda solo me: questa squadra ha una sua potenzialità che è rappresentata da un gruppo di persone. Se dovesse andarsene qualcuno, cambierebbero i presupposti, diventerebbe meno competitiva. Per il momento, comunque, è prematuro parlarne: pensiamo al presente, a questa semifinale contro i greci che non va affatto sottovalutata». L'Olympiakos, in effetti, è formazione molto umorale, capace di esaltarsi nell'infuocato tifo del palazzone ateniese, forte di due nazionali dell'ex Csi (Runov e Vilde) in campo e un terzo (Kondra) in panchina, con il sestetto completato da tre nazionali greci. L'allenatore parmigiano Bebeto, scherzando ma non troppo, ha già preannunciato che oggi si presenterà in panchina con al collo una sciarpa dell'Olympiakos: «Non si sa mai, chissà che in questo modo il pubblico sia meno ostile...», ma in effetti non è del tutto tranquillo. E ancor meno lo è il ds Aristo Isola, prossimo a lasciare l'incarico per assumere quello di team manager della Nazionale, il quale sottolinea quanto sia a priori infelice la scelta della Confederazione europea, che nei quattro arbitri designati ne ha inserito uno greco (Koulis) e uno russo (Stepanian). «Non solo - aggiunge - perché anche dell'olandese Van Velsen, visto che noi abbiamo il "tulipano" Blangé in squadra, se ne poteva fare a meno». Insomma, solo il bulgaro Velichkov appare alla vigilia inattaccabile. Speriamo che il campo gli dia torto e di poter assistere, domani, a una finalissima tutta italiana, inedita per la Coppa dei Campioni. Giorgio Barberis Programma (semifinali, ora italiana), 17,30: Messaggero Ravenna-Maes Pils (Bel); 20: 01ympiakos Atene (Gre)-Maxicono Parma. Domani, 17,30: finale 3° posto; 20: finale 1° posto. Andrea Giani, stella della Maxicono avrebbe già firmato per la Misura