Ancora «picconate» sulla lira

Ancora «picconate» sulla lira Per l'incertezza politica cede su marco e dollaro, poi interviene Bankitalia Ancora «picconate» sulla lira Ma per la Cee restiamo la 5" potenza MILANO. Ancora «picconate» della speculazione internazionale sulla lira che anche ieri ha risentito delle incertezze e delle tensioni politiche, dei timori sulla stessa sopravvivenza del governo, ed ha perso colpi sul dollaro (1611,79 contro 1601,37 del giorno prima) e sul marco (967 contro le precedenti 965,38). Un leggero recupero sul finale non è riuscito a cancellare una giornata che resta negativa anche se dalla Comunità europea giungono segnali di ottimismo nei nostri confronti. Sempre ieri, infatti, Eurostat (l'ufficio studi della Cee) ha reso noto che l'Italia ha consolidato la sua posizione di «quinta potenza» precedendo la Gran Bretagna con un netto e crescente vantaggio del «Pil» (prodotto interno lordo). La crisi economica - questa è stata' la tesi di Eurostat - non impedisce; all'Italia di raccogliere i frutti della più favorevole congiuntura che ha caratterizzato il Paese negli anni precedenti. Un voto positivo che poco ha inciso sull'andamento della nostra moneta. Gli occhi di tutti erano puntati su Amato. Pesantissima in mattinata per la dura contestazione al presidente del Consiglio, nel corso della seduta a Palazzo Madama, la lira ha recuperato le perdite nel pomeriggio, quando il Senato ha approvato il documento della maggioranza di sostegno al governo. Dopo minimi di 972,75 per un marco e di 1617,50 per un dollaro (la divisa Usa ha toccato ieri i livelli più alti dall'aprile 1986), la lira ha recuperato pressoché integralmente, finendo la giornata a 962,25 per un marco contro 967 al cambio rilevato da Bankitalia, e a 1602,07 per un dollaro contro 1611,79. Il «pronti contro termine» è bruscamente risalito alle aste sia in titoli sia in valuta, portandosi rispettivamente all' 11,49% e all' 11,34%, ma ora si attende la correzione di Bankitalia dopo l'allentamento delle tensioni odierne e la risposta dell'istituto ai tagli dei tassi di sconto e sulle anticipazioni speciali in Olanda e Belgio (rispettivamente al 7,25% e all'8,10%) e del «pronti contro termine» in Danimarca (dal 12% all'11,50%). Queste le altre chiusure della lira: franco francese 284,75; fiorino 859,50; franco belga 46,95; sterlina 2307,20; Ecu 1874,50. Il marco, intanto, ha guadagnato un po' di terreno contro la sterlina, quotata 2,3840 alla chiusura di Londra (2,3910 ieri pomeriggio), contro il franco francese, ed anche contro il dollaro, terminato a Londra ad 1,6640 contro 1,6663. Francesco Bullo Cambia il decreto e la Lega prepara il «piano-Scalfaro» sulla minimum-tax ■91 6000 -i 5000 I "92 (PREVISIONE) - É CLASSIFICA / DELLE 1/ POTENZE j IN BASE ,1 AL PIL A\ |IN MILIARDI / \ DI SPA*] USA GIAPPONE GERMANIA - 'FRANCIA ITALIA GR. BRETAGNA Da sinistra Franco Reviglio e Carlo Azeglio Ciampi In alto il presidente della Cee Jacques Delors

Persone citate: Amato, Carlo Azeglio Ciampi, Francesco Bullo, Franco Reviglio, Jacques Delors, Paese