Nella radio chefa da sottofondo metti le indagini del commissario di Aldo Grasso

Nella radio chefa da sottofondo metti le indagini del commissario TIVÙ' & TIVÙ' Nella radio chefa da sottofondo metti le indagini del commissario BISOGNA assolutamente parlarne, prima che finisca. Andrà in onda domani alle 8,45 su Radiodue (subito dopo le previsioni del tempo e subito prima del programma di Aldo Grasso «A video spento») l'ultima puntata di «Il tempo libero del commissario Ferro». Si tratta di un «originale radiofonico», come dicono adesso, un «radiodramma» come si diceva una volta: è bello, recitato bene da attori quali Omero Antonutti, Laura Marinoni, Enzo Tarascio, Mimmo Craig. E' quasi un peccato che le sue 25 parti si siano ormai compiute: ma niente paura, lunedì si ricomincia. Il regno della radio non vacilla, anzi i suoi possidenti si vanno estendendo. Ormai si sa che gran parte del successo televisivo è dovuto al modo in cui viene usato il video: come una radio, per l'appunto. Significa che in casa si tiene il televisore acceso, e poi si passeggia per le stanze, si chiacchiera, si lavano i piatti, si va in bagno, si telefona. Così fanI no di sicuro anche le famose I famiglie Auditel (e intanto il meter gira e conta preziosi punti di audience), così fan tutti, quasi tutti. Fino a qualche tempo erano le grida a riportare la famiglia davanti allo schermo, e a questo servivano le risse. Poi sono passate di moda pure loro, e adesso è sempre più diffusa, intorno ai programmi televisivi, una sensazione: che nessuno sappia bene che fare. Quanti dicono: in tv non c'è più niente da vedere? Ma intanto la accendono come sottofondo. Però, sottofondo per sottofondo, molti hanno ricominciato a rivolgersi a quello privilegiato, a quello nato apposta per essere diffuso e discreto: e qui dunque, veniamo alla radio. La radio fa compagnia, manda le canzonette, la musica classica, i dibattiti, il teatro, la letteratura. Non ha paura di niente, non è vincolata all'audience. Ogni tanto qualcuno litiga anche lì, qualcuno dice cose ardite, senza paura che tutto venga frainteso ed enfatizzato da quell'enorme cassa di risonanza che contiehe il tubo catodico. Insomma, la radio è come una caramella balsamica dopo che ti sei ingozzato di pàté. Tra i vari appuntamenti del mattino, un classico è quello con l'originale radiofonico. Può essere un racconto breve, quotidiano, possono essere storie lunghissime, o di media durata, come questa del commissario Ferro, autore e regista Giovanni Fago. Dunque, Ferro (Omero Antonutti) è un commissario in pensione: ora che ne ha molto, decide di utilizzare il suo tempo libero dedicandosi a varie attività: ascoltare musica, andare ai concerti, cucinare, magari scrivere un libro con del vecchio materiale poliziesco. Quasi per caso, si mette a indagare su un omicidio di tanti anni prima. Il suo fiuto fa sì che si scopra l'esistenza, legate a quel lontano fatto di cronaca nera, di svariate piste ancora da seguire. I suoi successori non sanno come ringraziarlo, e questa è l'unica pecca: perché dove li trovi degli ex colleghi che tollerino chi, dopo la pensione, continui a lavorare, sia pure a tempo perso e senza dar fastidio? Alessandra Comazzi

Persone citate: Alessandra Comazzi, Enzo Tarascio, Giovanni Fago, Laura Marinoni, Mimmo Craig, Omero Antonutti