E' in ritardo, la preside; «Giudeo e ladro»
E' in ritardo, la preside; «Giudeo e ladro» Pochi giorni fa mille ragazzi avevano già contestato l'insegnante per i suoi metodi autoritari E' in ritardo, la preside; «Giudeo e ladro» Monza, studente denuncia la responsabile del liceo «Zucchi» MONZA NOSTRO SERVIZIO «Giudeo, impostore, ladro», per quindici minuti di ritardo a scuola. Lorenzo, 16 anni, è arrivato con. la cartella sulle spalle, trafelato, e sulla porta a vetri del liceo classico Zucchi, Monza, ci ha trovato lei, la preside che non ride mai, Enrica Galbiati, 63 anni, piccola, magra, mora, signorina: «Sei in ritardo, non puoi entrare a scuola». Lui: «Ho perso l'autobus». Lei: «Bugiardo». Lui: «Ho la giustificazione della mamma». Lei: «Giudeo, impostore, ladro. Provieni da una famiglia che ti ha insegnato un'educazione da giudeo». Finirà in tribunale questa campionessa della contumelia razzista, questa professoressa di lettere, preside del liceo di Monza da quindici anni, contestata da altrettanti. Il padre di Lorenzo F. è filato in procura con l'avvocato Franco Gandolfi con una denuncia per «ingiurie a sfondo razzista», per chiedere i «danni morali» e costituirsi parte civile. Non intende far passare impunite le offese al figlio. Nessuno dei protagonisti di questa storia paradossale ma vera, ha voglia di parlare. La famiglia, che abita a Vedano, conferma la versione del ragazzo: Lorenzo doveva essere accompagnato in auto dalla madre. L'auto non è partita, capita. Lorenzo è arrivato in ritardo, ma con la giustificazione in tasca. La preside non ha voluto neppure leggerla, lo ha assalito con quella sfilza di insulti. Il padre: «Mio figlio non ha risposto solo perchè è educato». Lei, la signorina Galbiati, non si sogna neanche di farsi vedere, resta chiusa nel suo ufficio di presidenza. Il bidello, spedito in avanscoperta dai cronisti, esce dopo un paio di secondi: «Mi ha detto: fuori di qui e subito. Riferisco». Benissimo. E allora parlano i ragazzi che hanno facce niente affatto spaventate, giubbe piene di colori, libri sotto braccio. «Vi stupite che la preside abbia potuto dire una cosa del genere? Ma no. Lei è proprio così». Una ragazzina: «Impedisce le assembee, strappa i manifesti dalle bacheche». Uno lungo lungo: «Strappa pure gli annunci del cinefonim». Un altro: «Sta sempre con il cronometro in mano, ci stressa manco fossimo in gara». «Non ne possiamo più delle sue angherie, del suo autoritarismo, della sua disciplina pazzesca, delle sue offese», dicono tutti quanti. Un mese fa in mille, sènza bandiere, con lo striscione «Liceo Zucchi», gli studenti se ne sono andati a spasso per Monza chiedendo che la preside Galbiati venga allontanta «presto e bene». Nessuno ha fatto niente. Questa volta ha fatto tutto lei: la denuncia verrà girata «per conoscenza» anche al Provveditorato agli studi di Milano che dovrà aprire un provvedimento disciplanere o almeno un'inchiesta. Nella denuncia il padre scrive: «Le espressioni della Galbiati sono offensive, diseducative, razziste e in ogni caso, ingiustificabili». L'avvocato dice solo: «E' un fatto sconcertante, chiediamo una indagine esemplare». L'idagine è partita e questa volta la preside Enrica Galbiati dovrà proprio uscire dal suo ufficio. Almeno il tempo di andare in tribunale. Silvia Masieri
Persone citate: Enrica Galbiati, Franco Gandolfi, Galbiati, Lorenzo F., Silvia Masieri
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