Mitterrand sistema gli amici di Enrico Benedetto

Mitterrand sistema gli amici L'opposizione: il ps occupa lo Stato. Presentata la riforma costituzionale Mitterrand sistema gli amici A Joxe la presidenza della Corte dei conti PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il governo Bérégovoy perde un ministro e guadagna nuove polemiche. Pierre Joxe lascia la Difesa - quando mancano poche ore all'incontro Mitterrand-Milosevic sulla Jugoslavia - per presiedere la Corte dei Conti. Ne assicurerà le funzioni il premier Bérégovoy. Non valeva la pena nominare un nuovo responsabile: tra neppure 15 giorni le urne giustizieranno il ps. Ma non è l'interim a indignare il CentroDestra, quanto che il mitterandiano Joxe occupi in extremis un ruolo-chiave nell'apparato pubblico, da cui gli sarà facile impallinare il prossimo Esecutivo. Altre nomine simili piovono a decine, regali avvelenati della Rosa per mantenere un qualche controllo sulla Francia post-socialista, o promozioni doverose che ricompensino i fedelissimi. Da Chirac a Giscard, la protesta contro i «metodi clientelai!» ps dilaga. Il caso Joxe fa dunque passare in second'ordine, ma senza eclissarlo, il penultimo scandalo, le autocertificazioni patrimoniali scomparse all'Assemblée Nationaie. Ieri pomeriggio Bérégovoy gabellava l'episodio di «gravità inaudita», denunciando una «macchinazione» che avrebbe per vittima il prestigio istituzionale e i suoi detentori, cioè la maggioranza ps. Schiacciata tra le due feroci polemiche, la rifor¬ ma costituzionale proposta dal governo ieri mattina rischia di passare in sordina senza meritarselo: introduce il referendum, abroga i poteri speciali all'Eliseo, prevede che i nuovi governi debbano chiedere la fiducia. In sintesi, meno presidenzialismo e ac¬ cresciuta concertazione, con un'enfasi inattesa sul regime parlamentare. Ma l'ora non è propizia alle riflessioni su IV, V o VI Repubblica, L'ennesimo scivolone ps (almeno così l'interpretano gli avversari) con Joxe promosso superispetto- re finanziario mobilita i commentatori. Alain Juppé, segretario generale rpr, rileva che dopo André Chandernagor e Pierre Arpaillange, sarà il terzo ex ministro ps consecutivo ad occupare l'ambitissima poltrona, e fustigando «l'ignobile appannaggio dinastico» annuncia un «Libro Nero» con tutti gli abusi. Ti suo collega Sarkozy preferisce evocare una «Banana Republic» transalpina. «Basta, è troppo» tuona Charles Pasqua. Per Jacques Chirac, il ps «vuole divenire Stato, e per farlo colonizza quello vero». Giscard attenua i toni, ma la sostanza rimane quella. Non che il metodo sia nuovo. In fondo, oltre a innumerevoli esempi italiani, europei e mondiali, ricorda la teoria himmleriana sulle «uova di drago»: bisogna abbandonarle dietro le linee nemiche allorché si abbandona un territorio, in modo che - schiudendosi - preparino la riconquista. Joxe ha il giusto identikit. Come lui i 30 freschissimi ambasciatori che Roland Dumas invierà a rappresentare la Francia un po' ovunque. I nuovi arrivi rigurgitano pure al Consiglio di Stato. Negli incarichi prefettizi, il ritmo si accresce ancora. Senza dimenticare portaborse, capigabinetto, «amici» da mettere al sicuro prima che arrivi il Diluvio politico sulla Francia targata ps. Sul piano formale le pratiche sono ineccepibili. Dunque nessun ricorso potrà fermarle. Ma l'atmosfera da finis regni nessuno può negarla. I ministri che non si presentano agli elettori nella certezza della trombatura sono un buon numero. Enrico Benedetto

Luoghi citati: Francia, Jugoslavia, Parigi