Il Who's Who cancella Craxi
Il Who's Who cancella Craxi Il Who's Who cancella Craxi Fra i nomi che contano entra Di Pietro MILANO. Si passerà direttamente da Cravero Guido, «financial executive», a Crema Mario, «ambassador». Craxi BenedettoBettino, «member of Parliament» sarà depennato d'ufficio. Il Who's who in Italy, il repertorio degli undicimila italiani degni di essere conosciuti all'estero, ha scelto la linea dura: Craxi, De Michelis, De Lorenzo, Ciarrapico, PiUitteri, Del Pennino, Ligresti, Citaristi, Sbardella, Prandini, Cagliari, Carra. Tutti insieme, politici e imprenditori, inquisiti o già condannati. Tutti cacciati fuori dal libro dei nomi che contano. «Non abbiamo la pretesa di sostituirci alla magistratura - dice Giancarlo Colombo, direttore editoriale dell'opera, due volumi in inglese che arrivano ogni diciotto mesi nelle librerie di tutto il mondo -. Ma noi abbiamo il dovere di garantire ai lettori che i personaggi da noi segnalati siano seri e rappresentativi». Le norme sono stabilite dalla sede centrale del Who's who, a Zurigo. «Le nostre regole - spiega Colombo - parlano di serietà, moralità e rappresentatività a livello internazionale. La decisione definitiva spetta ai 15 membri di un comitato internazionale formato, tra gli altri, da esperti di politica e di economia. Ma fin d'ora possiamo dirci sicuri che i nomi più compromessi da Tangentopoli non ci saranno più. Abbiamo ancora qualche dubbio per Martelli, De Mita, Pesenti e Goria. Comunque la nostra non sarà una "giustizia sommaria". Abbiamo catalogato in un computer tutte le notizie relative a Mani Pulite. I casi verranno presi in considerazione uno per uno». Condanna senza appello anche per gli imprenditori? «Sì continua Colombo -. E ci spiace, perché l'immagine della nostra industria è importante all'estero. Ma siamo in una situazione strana. Negli altri Paesi, quando scoppia uno scandalo, i personaggi pubblici coinvolti si dimettono immediatamente. Qui, salvo rare eccezioni, tutti rimangono al loro posto. Così ci troviamo davanti a personaggi che avrebbero i requisiti per essere inseriti nel Who's Who, ma non hanno più le necessarie qualità morali». Di fronte a tante espulsioni, qualche nuova entrata. Nomi scontati, vista l'aria che tira: Antonio Di Pietro e Gherardo Colombo. «Non sarebbero tanto importanti da meritare una voce nel repertorio - dice Giancarlo Colombo -. In fondo sono soltanto persone oneste che fanno il loro lavoro. Però abbiamo avuto molte richieste dall'estero, tutti vogliono sapere chi sono e da dove vengono. Le norme internazionali del Who's Who lasciano spazio alle celebrità locali. Ci sono i calciatori, perché tener fuori i giudici?». [g. tib.l
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