« I ladri? Restituiscano i soldi »

« I ladri? Restituiscano i soldi » « I ladri? Restituiscano i soldi » Sordi: per gli avidi è la punizione peggiore LA RISPOSTA A M ASTROIANNI O, Alberto Sordi al Lincoln Center non parla di Tangentopoli. Mentre Marcello Mastroianni ha colto l'occasione della Legion d'onore per lanciare un'invettiva contro i nostri politici invitati collettivamente ad esser esposti alla gogna come nel Medioevo, Sordi, che ha appena inaugurato una sua rassegna cinematografica, onore eccezionale per un attore, non commenta lo sfascio italiano. Appena svegliato al telefono, è lucido e di buon umore. Come mai questa scelta? «Io non ho mai fatto dichiarazioni politiche esplicite. La politica l'ho sempre fatta con i film. E' un campo in cui mi muovo meglio». Eppure per inaugurare questo ciclo ha scelto «Assolto per aver compiuto il fatto», una satira su affarismo e tv in cui il suo personaggio sembra ricalcato sul finanziere Farretti, che diede la scalata alla Mgm e oggi è accusato di frode. «Appunto. Faccio parlare i miei film. Sa che è andato benissimo, tanto che tre distributori americani mi hanno chiesto di averne i diritti? Anzi, proprio sull'onda di Tangentopoli, ho perfino deciso di farlo uscire di nuovo, a fine mese, in Italia. L'anno scorso m'era parso in anticipo sui tempi». Il pubblico americano l'ha •capito? «Era una serata a inviti: cinematografari, attori, addetti d'ambasciata, uomini di cultura. Il primo film che ha visto il pubblico americano vero è stato lunedì sera "Amore mio aiutami", che non ha niente a che fare con la politica». Insomma dei partiti italiani travolti dagli scandali non ha parlato mai agli americani? «L'ho fatto all'Istituto di Cultura in un dibattito condotto da Furio Colombo. Otto anni fa il mio "Tutti dentro", che rispecchiava esattamente la situazione di corruzione emersa oggi grazie alle indagini dei magistrati milanesi. Come sempre raccontavo l'Italia e i suoi difetti. Solo che allora il mio film fu scambiato per una farsa, oggi è superato dalla realtà». Lo rifarebbe? «E perché? C'è la cronaca oggi a raccontare con maggiori dettagli la vastità dell'imbroglio. La fantasia è superata dai fatti». Lo sfogo di Mastroianni contro la nostra classe politica, quindi, a lei pare criticabile? «E perché? Davanti al disastro delle nostre istituzioni ognuno è libero di reagire come sente. E poi in fondo che ha detto di male Marcello? Ha detto che li vorrebbe vedere messi alla gogna. E' un'idea come un'altra». Se l'aspettava da Ma¬ stroianni? «Adesso ci frequentiamo poco: ci vedevamo di più quando andavamo tutti e due in vacanza a Castiglioncello. Allora Mastroianni era un pacioccone. Magari con l'età è diventato più intollerante». Lei però non l'ha fatto. «Io ho parlato del cinema. Ma anche parlando di cinema ho in fondo parlato di politica». In che senso? «Al Lincoln Center, per esempio, ho accusato gli americani di aver strangolato la nostra industria. Con la scusa che il doppiaggio non piace, hanno impedito ai nostri film di circolare liberamente nel loro Paese. Ma il doppiaggio non c'entra: è una forma di protezionismo. Hanno paura di noi, e io gliel'ho detto». Sinceramente, lei a che pena condannerebbe i nostri politici ladroni? «Io gli farei ridare i soldi». E basta? «Senta, uno che ruba lo fa perché i soldi gli piacciono. Punirlo sul denaro mi pare il meglio che si possa fare». Simonetta Robiony «Io la politica la faccio attraverso i film Ho sempre raccontato l'Italia e i suoi difetti solo che oggi la realtà supera la fantasia» Alberto Sordi una sua rassegna è in corso al Lincoln Center di New York «Mastroianni spara sui politici? Fa benissimo ognuno reagisce come vuole»

Luoghi citati: Italia, New York