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Martini: imprenditori dovevate resistere di più Il Cardinale: non saremmo finiti a questo punto Martini: imprenditori dovevate resistere di più MILANO. «Gli imprenditori ora sanno che l'etica avrebbe risparmiato perdite e difficoltà all'economia e a tutta la società; e che non saremmo dove siamo se ci fosse stata una resistenza frontale, coraggiosa». Parole dure, sferzanti, quelle che l'arcivescovo di Milano, cardinal Carlo Martini, pronuncia in un'intervista pubblicata sul Giornale di oggi. «Da tempo - ha detto Martini avevo avvertito la presenza di meccanismi oscuri nel rapporto tra politica e affari. Si resta sgomenti quando si viene a conoscenza del gran numero di quelli che sapevano, tacevano e spesso partecipavano. Eppure, è importante ricordarlo, esiste anche tantissima gente onesta che non ha saputo e non ha partecipato». Martini ricorda il perdono della Chiesa per qualsiasi colpa. «Dobbiamo - prosegue infatti favorire la conversione e quindi la riabilitazione di chi vuole rifarsi un'esistenza onesta». Ma non per questo chi è colpevole deve essere messo in condizioni di nuocere ancora. «Resta fermo il fatto che sul piano degli incarichi pubblici, chi non può vantare un passato presentabile, non può neanche aspirare a ricoprirli». Un'intervento sulla crisi politica è anche sul Nostro tempo, il settimanale cattolico che, per volontà dello stesso Martini, dedica un inserto alla diocesi milanese. «Non è azzardato ipotizzare - si legge in un editoriale - come possono sorgere presto seri problemi di ordine pubblico, non solo politico e amministrativo. E' bene rifletere che la crisi della politica, delle istituzioni e dei partiti coglie Milano in un momento particolare che, assommato alla difficile situazione di tante imprese e conseguenti licenziamenti e allo scandalo delle tangenti, che giustamente i magistrati stanno portando alla luce, potrebbe sfociare in un violento degenerare della vita sociale». [r. m.]