Quando l'equo canone non è uguale per tutti

Quando l'equo canone non è uguale per tutti IL CITTADINO Quando l'equo canone non è uguale per tutti UANTO devono pagare in più di affitto rispetto ad oggi i 130 mila inquilini di case di proprietà di enti pubblici previdenziali? E si applica ancora l'equo canone con opportuni correttivi o, invece, l'importo della pigione può essere Uberamente determinato dalle parti con la convalida dei cosiddetti «patti in deroga» da parte delle confederazioni sindacali di categoria più rappresentative? Nessuno lo sa con esattezza. E' un clamoroso esempio della contraddizione delle leggi in Italia, che sconcerta i cittadini. Da un lato, infatti, il governo Amato nella scorsa estate ha sostanzialmente liberalizzato i canoni di locazione di milioni di appartamenti, dei quali moltissimi rimasti sfitti per anni. Dall'altro, invece, lo stesso governo, anche al fine di frenare l'inflazione nel '93, si è premurato di agevolare gli inquilini delle case appartenenti ad enti previdenziali con un canone di favore: al massimo il 5% in più per quest'anno, mentre la differenza variabile - a seconda dei casi - dal 40% al 100% in più, ripartita nel successivo triennio '94/96. Si è così venuta a creare una situazione kafkiana con possibili discriminazioni non solo tra i proprietari, ma soprattutto tra gli inquilini. Un'ingiustificata disparità di trattamento che potrebbe essere cancellata dalla Corte Costituzionale, peraltro già investita dal pretore di Roma della legittimità della nuova legge e, in particolare, della proroga biennale dei contratti di affitto in assenza di accordi tra proprietario ed inquilino sull'importo della pigione. Di fronte a questa impasse alcuni enti pubblici hanno ritenuto opportuno per il momento soprassedere alla determinazione dei nuovi canoni. Può, infatti, una semplice «circolare-invito» del ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, Nino Cristofori, modificare l'articolo 11 della legge n. 359 dell'8 agosto '92? O non sarebbe stato, invece, necessario un decreto-legge? Ma come sarà possibile contemperare, da un lato, le direttive contenute nella circolare Cristofori, che capovolge nella sostanza le nuove disposizioni sull'equo canone, e, dall'altro, le richieste degli inquilini con redditi medio-bassi con le esi- I le rii | redd genze di bilancio di un ente previdenziale? Proprio di queste ultime si è fatto portavoce il segretario liberale Renato Altissime che il 19 febbraio ha apertamente criticato la circolare Cristofori, chiedendo al presidente del Consiglio Giuliano Amato di «assumere un'urgente iniziativa che valga a fugare ogni preoccupazione e, soprattutto, ogni possibile polemica sul fatto che da parte del governo si imponga in questo momento agli enti previdenziali una politica non remunerativa delle locazioni». Quella dell'equo canone non è l'unica normativa contraddittoria in materia. Una serie di leggi approvate in più riprese dal Parlamento, ma del tutto scollegate tra loro, hanno via via quasi azzerato la possibilità per gli enti previdenziali di acquistare nuovi alloggi da affittare ai propri iscritti. Se nel '93 un ente, ad esempio, disponesse di fondi per 200 miliardi, di cui la metà destinata nell'acquisto di immobili, l'ingente somma dovrebbe essere, infatti, così ripartita: 1) 20 miliardi (pari al 10% dei fondi disponibili) per l'acquisto di stabili ad uso ufficio da affittare al ministero del Lavoro o all'Inps, in base all'art. 5 della legge n. 155 del 23 aprile'81; 2) 30 miliardi (pari al 30% della somma destinata all'investimento immobiliare) per l'acquisto di case per i dipendenti statali trasferiti per esigenze di servizio (magistrati, professori, poliziotti, guardie carcerarie), in base all'art. 18 della legge n. 203 del 12 luglio '91; 3) 50 miliardi (pari al 25% dei fondi disponibili) nell'acquisto di immobili destinati all'edilizia universitaria, anche per uso residenziale, in base all'art. 3 della legge n. 498 del 23 dicembre '92. Conclusione: all'ente non resterebbe una lira per far fronte ai suoi scopi istituzionali. Pierluigi Franz

Persone citate: Cristofori, Giuliano Amato, Nino Cristofori, Pierluigi Franz, Renato Altissime

Luoghi citati: Italia, Roma