L'8 marzo della svolta di Liliana Madeo
L'8 marzo della svolta In piazza in tutta Italia contro crisi e violenza, contestato il Papa L'8 marzo della svolta Dalle donne «messaggio politico» ROMA. Cortei, fiaccolate, mimose, falò, ma non solo. L'8 marzo '93 segna una svolta nella celebrazione della giornata della donna. Il messaggio che esce dalle iniziative di ieri in tutta Italia è politico: l'affermazione che esiste una forza politica delle donne, un loro progetto di società, una loro intenzione di gestire in prima persona le trasformazioni che il Paese attende. E' stato come se un'accelerazione fosse stata impressa a tutto il sapere accumulato dalle donne in questi anni. La crisi economica, i problemi dell'occupazione, il diritto all'autodeterminazione minacciato, l'intervento dell'autorità religiosa sulla libertà delle donne bosniache stuprate se portare avanti una gravidanza imposta con la violenza, hanno provocato un coro di repliche e iniziative. Il lavoro, come diritto e premessa di libertà, è stato il tema più forte delle manifestazioni di Napoli, Palermo, in Versilia. Che il lavoro sia problema prioritario lo ha riconosciuto anche il presidente della Camera Napolitano in un incontro con le rappresentanti delle confederazioni sindacali. E lo ha ammesso pure il capo dello Stato Scalfaro ricevendo Tina Anselmi, presidente della Commissione Nazionale per le pari opportunità: «Questa parità - egli ha detto - ancora non si è realizzata ed è necessario perseguirla con determinazione e volontà: le donne sono impegnate nel lavoro, nella politica, nella società, ma devono diventare protagoniste». Gli ha fatto eco il presidente del consiglio Giuliano Amato: «Ci auguriamo che arrivi il giorno in cui le donne non sentano più il bisogno dell'8 marzo, che i problemi che l'8 marzo rappresenta siano tutti risolti». Mai come quest'anno le donne hanno voluto dire la loro su tanti temi. Per la liberazione di Silvia Baraldini e di Nexhmije Hoxa, di 73 anni, detenuta politica in Albania. Per la solidarietà e la tolleranza fra diverse etnie. Contro lo stupro e gli attacchi alla 194. Perché si crei una forte mobilitazione internazionale contro la violenza sulle donne nella ex Jugoslavia e si organizzino adeguate strutture in cui ospitarle con i loro bambini (anche i tg hanno fatto proprio questo messaggio e hanno oscurato il video per 30 secondi in segno di solidarietà). La difesa dell'integrità del corpo della donna e del suo diritto alla maternità liberamente scelta è stata gridata in tutte le manifestazioni. Contemporaneamente la presidente dell'Azione Cattolica Emma Cavallaro e il cardinale Ruini difendevano il Papa e lo ringraziavano per il suo messaggio così caldamente contestato. Liliana Madeo
Persone citate: Camera, Emma Cavallaro, Giuliano Amato, Hoxa, Napolitano, Paese, Ruini, Scalfaro, Silvia Baraldini, Tina Anselmi
Luoghi citati: Albania, Italia, Jugoslavia, Napoli, Palermo, Roma
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