Mazzetta per l'atterraggio d'emergenza

Mazzetta per l'atterraggio d'emergenza AEROPORTO PI BELGRADO Mazzetta per l'atterraggio d'emergenza TEL AVIV. «Ormai a Belgrado vogliono solo contanti»: con queste parole il responsabile della Sabena a Tel Aviv ha commentato il pedaggio di 5 mila marchi chiesto dalle autorità jugoslave per l'assistenza fornita all'aereo di linea belga costretto ad atterrare a Belgrado dopo la falsa segnalazione della presenza a bordo di una bomba. L'aereo, diretto a Tel Aviv, era stato costretto all'atterraggio fuori programma dopo che uno sconosciuto aveva telefonato per segnalare che quattro dei passeggeri avrebbero dirottato l'aereo entro mezz'ora; le perquisizioni condotte a Belgrado sul velivolo e sui centotrentasei passeggeri non hanno però fatto scoprire nulla di so¬ spetto. Al momento di ripartire, dopo una sosta forzata di sette ore, durante le quali i passeggeri non hanno potuto nemmeno rifocillarsi («hanno detto che non avevano cibo sufficiente per tanta gente», ha riferito una passeggera), la presentazione del conto di cinquemila marchi; visto che il comandante non era in possesso di questa somma è intervenuta l'ambasciata, che ha provveduto a fornirla. All'arrivo all'aeroporto di Tel Aviv i malcapitati passeggeri sono stati accolti con panini, dolci, bibite e mazzi di fiori dall'ambasciatore belga Marc Otte. [Agi]

Persone citate: Marc Otte, Sabena

Luoghi citati: Belgrado, Tel Aviv