Dalle mense universitarie alla protezione dello Squalo

Dalle mense universitarie alla protezione dello Squalo Dalle mense universitarie alla protezione dello Squalo UNA HOLDING IN POLITICA LE etichette sono tante: «Comunione e ristorazione», «Comunione e balneazione», «Comunione e produzione». La stampa economica non va tanto per il sottile con CI. 0 meglio, con il suo braccio economico: la Compagnia delle Opere. Gli avversari la definiscono «holding», i sostenitori una «associazione nazionale senza fini di lucro». Scuole, mense universitarie, opere di carità, librerie, centri turistici, riviste, case editrici. Cinquemila realtà associate. E fra queste una cooperativa nata a Roma nel 1978, la Cascina, dove Marco Bucarelli si è fatto le ossa prima di spiccare il gran salto nella politica che conta. Dalle mense scolastiche a Sbardella. Insalata di mare prima dello Squalo. Un cammino emblematico. Una carriera nel movimentismo cattolico all'ombra della de. Anni Ottanta. Il movimento ecclesiale fondato da don Giussani è in crescita e quella sigla. «CI», comincia a entrare nelle pagine della politica nazionale. Il Movimento Popolare, il suo braccio secolare, teorizza il «bisogno di presenza e di spazio nella società civile». Le catacombe del post-Sessantotto sono ormai un ricordo: i cattolici escono allo scoperto. «Alle elezioni dell'87 - dice il sociologo Salvatore Abruzzese, autore del volume Comunione e Liberazione (Laterza) - Mp dichiara di aver canalizzato un milione di voti. Una cifra notevole. Una percentuale che sconvolge gli equilibri interni alla de e fa del movimento un supporto elettorale troppo forte per essere lasciato a se stesso». Una realtà politica che pesa. Anche perché quei cattolici ci sanno fare. Quando gli amministratori della Casa dello Studente dimostrano di non saper far funzionare la mensa, i giovani di Mp decidono di organizzare un servizio di ristorazione per proprio conto. Nel '78 Bucarelli ha vent'anni. Ora et la- bora, prega e lavora. Una prima convenzione con l'Università offre la possibilità di aprire una mensa per gli studenti di Ingegneria. Nove anni dopo, nell'87, la Cascina è alla testa di una cordata di cooperative di ristorazione con 400 addetti e un fatturato di 30 miliardi. Appalti e finanziamenti. Opere e politica. Una presenza a tutto campo. «Nel 1983 - osserva Abruzzese - le cooperative di cattolici popolari sono presenti in 27 città e contano 50 mila soci. E i Centri di solidarietà, nati nel 1982 con l'obiettivo principale di combattere la disoccupazione giovanile, sono presenti nel 1988 in centocinque città italiane. I risultati? Dall'ottobre '86 al giugno '87, solo a Roma e Milano, cinquemila giovani trovano lavoro». Ma le opere vanno difese. E spesso bisogna contrattare, negoziare o combattere col potere politico. Anche con durezza. Nell'aprile '89 la Cascina è nel¬ la tempesta. Pesante polemica con De Mita. Durissimo scontro con i comunisti, che alla cooperativa dedicano nientemeno che un fondo dell'Unità firmato da Occhetto. Entra in campo la magistratura e Bucarelli, dalle colonne del Sabato, alza la voce: «Lo scandalo non è tanto che il pei abbia il 30 per cento di tutti gli appalti pubblici, ma che non lo voglia ammettere». Appalti e mazzette. L'intervista si apre con una parola, «tangenti», che allora non delinea ancora un sistema e nessuno pensa a considerare come simbolo. «Il caso delle mensa è scoppiato in maniera clamorosa - dice Bucarelli - perché un gruppo di cooperative di giovani cattolici non ha accettato di pagare le tangenti per poter entrare nel sistema di lottizzazione del Comune di Roma». Sembra passato un secolo. Allora Mp tifava per Andreotti e Sbardella non era ancora il big. E la Cascina sfidava a duello Occhetto. [mau. ans.)

Luoghi citati: Comune Di Roma, Laterza, Milano, Roma