Vecchio 45 quanto tempo è passato

La Emi e la Sony sospendono la produzione dei singles di alcuni artisti La Emi e la Sony sospendono la produzione dei singles di alcuni artisti Vecchio 45, quanto tempo è passato Esperimento per tre mesi, sefunzionerà si farà lo stesso per altri 60 cantanti LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Era annunciato da tempo, ora il funerale c'è davvero. E' la fine - o l'inizio della fine - per il vecchio 45 giri, per molti di noi il disco della giovinezza e delle prime festicciole a luce soffusa. Due dei giganti di quel settore - Emi e Sony hanno sospeso per tre mesi la produzione e la distribuzione dei «singles» di alcuni fra i loro cantanti e complessi di maggiore successo, fra i quali Iron Maiden. Se l'esperimento funzionerà, come in realtà si prevede, un'altra sessantina di nomi della musica pop e rock dovranno rinunciare a quella che era un tempo la vera palestra di signori della musica come i Beatles e i Rol¬ ling Stones. E a quel punto il 45 giri, che per quarantanni ha dominato il mondo della musica leggera ma che oggi è vittima dei costi ma soprattutto della concorrenza di altre forme discografiche, sarà davvero ridotto al rango di reliquia. Addio al re del juke-box, quindi. Ma gli affari sono affari. «Abbiamo creato un mostro che ci sta uccidendo», afferma Jean-Frangois Cecillon: «Costa troppo e rende poco». E' l'uomo che dirige il ramo britannico della Emi; e per lui la decisione equivale a voltare una pagina di storia discografica, a chiudere un capitolo importante. Ma i costi di produzione di un 45 giri sono ormai insostenibili. Parla di centomila sterline, circa 230 mi¬ lioni di lire, se si vuole tenere conto anche della pubblicità e della distribuzione: una cifra non indifferente. «Troppo - dice - in un mercato così imprevedibile, che cambia con estrema rapidità». E poi è un mercato in contrazione: «Ci sono complessi - aggiunge Cecillon - che s'installano in vetta alle classifiche vendendo 30 mila dischi la settimana. Dieci anni fa quel livello di vendite non sarebbe bastato a farli entrare nei Top 20». Per sette dei suoi nomi di maggior spicco, a cominciare da Iron Maiden, non ci saranno quindi i 45 giri a spalleggiare i 33 giri che usciranno nelle prossime settimane. Per quanto riguarda la Sony, il funerale del 45 giri per molti dei suoi nomi di prestigio sarà in due tempi. Si continuerà a produrre i piccoli dischi di vinile, precisano i responsabili della casa nippobritannica, ma soltanto a usi promozionali, per vendere più copie degli album e dei ed: «Non si può andare avanti con l'attuale sistema, in cui taluni dischi hanno una vita di una sola settimana». Il mercato, in realtà, sembra riflettere quella tendenza. «I 45 giri sono una perdita di tempo, il mercato è ormai degli album», sostiene Mike Edwards. Dovrebbe saperlo: è il cantante dei Jesus Jones, che sono recentemente saliti al vertice delle classifiche Usa affidandosi totalmente ai 33 giri. Un altro complesso, i Pearl Jam, hanno venduto negli Stati Uniti 5,5 milioni di copie del loro primo disco - 33 giri e ed - senza dover ricorrere al 45 giri per farsi tirare la volata. I gusti cambiano. Per quanto riguarda il mercato britannico, forse il più robusto in Europa, le vendite di 45 giri sono cadute da 89,1 milioni di esemplari nel 1979 a 52,9 l'anno scorso. Il 1992, si sottolinea, è stato un anno disastroso, con perdite di 25 milioni di sterline (55 miliardi di lire) nonostante un fatturato di 81 milioni. II problema, spiegano alla Emi, è aggravato dall'esistenza di sette diversi formati discografici: i 45 giri, i 33 giri, le musicassette, i ed, i minied, l'exended play, più quella che non è più una rarità, il videodisco. Che cosa sarebbero stati i Platters o Elvis o i Beatles senza i 45 giri? Non c'è risposta; ma il rock di oggi, evidentemente, ha altri mezzi per sopravvivere, [f. gal.] Gli Iron Maiden sono tra i primi sei nomi «cassati» da Sony ed Emi per gli eccessivi costi dei «singles»

Persone citate: Cecillon, Iron, Iron Maiden, Jesus Jones, Mike Edwards, Rol

Luoghi citati: Europa, Londra, Sony, Stati Uniti, Usa