La donna d'inverno si veste da attrice

Il cinema ispira le collezioni della Fenech Il cinema ispira le collezioni della Fenech La donna d'inverno si veste da attrice MILANO DAL NOSTRO INVIATO «La donna svestita non mi piace. Io purtroppo ho dovuto spogliarmi per esigenze cinematografiche, ma nella vita trovo che sia molto più seducente coprirsi. Meno si mostra e più aumenta il mistero». Parola di Edwige Fenech stilista. L'attrice-couturier ha presentato a Milano la collezione firmata da lei e prodotta dalla Pantrem del gruppo Pop '84. Una linea per il prossimo inverno ispirata al mondo dello spettacolo dove prendono corpo ora i modelli che ricordano quelli indossati da Liza Minnelli in «Cabaret», ora i trench alla Sherlock Holmes. «Il cinema e la televisione sono per me una fonte inesauribile di spunti. Ho visto centinaia di film. Di ogni genere. Quando da bambina abitavo in Algeria andavo al cinema tutti i pomeriggi con mia madre. Dopo, facevo i compiti. Non perdevo una pellicola: Totò, De Sica, le commedie americane, il genere horror soft. Sullo schermo c'è sempre quella componente di sogno che affascina le donne. Io cerco di applicarla, con il mio gusto, al guardaroba femminile», spiega la Fenech negli studi di Telelombardia dove sta registrando la trasmissione «Copertina», di Anna Mascolo. La moda spettacolare riveduta e corretta con gli occhi della Fenech diventa accessibile a molte (un tailleur non supera le 400 mila lire). Niente di stravagante, ma un sapiente dosaggio di civetterìa e praticità. Le protagoniste del grande schermo accendono anche la fantasia della torinese Paola Sanlo- renzo che, nella sua linea prodotta con la nuova socia Marcella Ormezzano, suggerisce d'imitare le attrici come Marlene Dietrich e Greta Garbo. La formula della stilista è fatta di capi base, realizzati in tessuti e tinte inedite (vedi il loden di cachemire e la giacca canadese di soffice pelle). Per la sera invece ecco le piccole trasgressioni da divina: trasparenti gonne alla caviglia, appena coperte da lunghe giacche nere, scenografici blazer su cui si rincorrono ricami a cordoncino e bustini ottocenteschi. Cinema e televisione non si limitano a fornire spunti al settore dell'abbigliamento. Qualche volta i ruoli si invertono ed è lo spettacolo a fare moda. L'idea è di Nazareno Gabrielli. Ieri, durante le prob ve della sua sfila- ■ ta, c'era Roberta *i ts Amurri. In passerella con giaccone nerogettava fiori sulle sedie che oggi occuperanno le sue amiche Serena Dandini, Giussi Robilotta e Orsetta de Rossi. Accanto all'ex ragazza di «Avanzi» ecco l'attrice-modella Anna Falchi. «Meglio il cinema della moda. Almeno sullo schermo oltre al corpo puoi mostrare anche l'anima. Però sfilare è divertente», filosofeggiava l'intreprete di: «Nel Continente Nero». Intanto la fidanzata di Alberto Tomba, Martina Colombari, parlottava con Roberta Capua (ex miss Italia), impegnata a nascondere il petto nudo a un fotografo. L'argomento di discussione era: «Ma perché gli stilisti, con tutte le belle ragazze che ci sono in Italia, continuano a smaniare per le indossatrici straniere?». Misteri della moda. Antonella Ama pane b ■ *i ts

Luoghi citati: Algeria, Italia, Milano