Tangentopoli come evitare il carcere di Giovanni Bianconi

Nei processi per corruzione e concussione chi collabora con il giudice non sarà arrestato Nei processi per corruzione e concussione chi collabora con il giudice non sarà arrestato Tangentopoli, come evitare il carcere Tre Saggi per controllare ifinanziamenti ROMA. Un decreto-legge e un disegno di legge cambieranno la sorte delle inchieste «Mani pulite». Con le nuove norme sul finanziamento dei partiti - che entreranno in vigore non appena pubblicate sulla Gazzetta ufficiale - viene tagliato via un grosso ramo delle indagini aperte non solo da Di Pietro, ma da molte altre procure d'Italia. Con il disegno di legge sul «patteggiamento improprio» invece, se e quando sarà approvato, gli imputati di reati come corruzione, concussione eccetera avranno a disposizione un'arma in più per evitare il processo e il carcere. Le nuove sanzioni. Il decreto-legge sul finanziamento ai partiti abolisce la vecchia legge in base alla quale procedevano Di Pietro e colleghi e quindi tuona Raffaele Bertoni, giudice di Cassazione ed ex presidente dell'Associazione magistrati «impedisce ai giudici di continuare ad indagare; per la parte sui finanziamenti illeciti i processi si dovranno chiudere». La norma-condono è contenuta all'articolo 19 del decreto-legge: «In sostituzione delle sanzioni penali.,, per fatti commessi anteriormente all'entrata in vigore del presente decreto sono applicate le seguenti norme amministrative». Le norme sono un elenco di altre leggi, articoli e commi, ma la sostanza è che chi ha violato la vecchia legge (ancora oggi formalmente in vigore) sarà punito con «la sanzione amministrativa del pagamento di una somma pari al triplo del contributo illegittimamente ricevuto, ovvero pari al triplo del valore dell'utilità illegittimamente conseguita». Inoltre non potrà, per un perìodo di tre o cinque anni, «ricoprire uffici od assumere funzioni con poteri di rappresentanza di persone giuridiche, pubbliche e private, o di imprese». Grazie a questa norma, gran parte degli imputati di Tangentopoli non saranno più inquisiti dal giudice penale. Per fare un esempio, se Bettino Craxi otterrà dalla Camera quello che chiede (l'autorizzazione a procedere solo per i finanziamenti illegali al psi, escludendo tutti gli altri reati di cui è accusato, dalla corruzione in su), non subirà più il processo in un'aula di giustizia. I controlli. Al di là degli effetti sulle inchieste giudiziarie in corso, con il decreto viene rivoluzionata la normativa sui soldi versati ai partiti. A tutela delle nuove norme amministrative viene posta un'«autorità di vigilanza» composta da tre «cittadini italiani di alta qualificazione morale e civile», designati uno ciascuno dai presidenti della Corte Costituzionale, del Consiglio di Stato e della Corte dei conti. Questo organismo resterà in carica per cinque anni, e avrà il compito di giudicare su tutto ciò che si muove intorno ai fondi destinati ai partiti, provenienti sia dallo Stato che dai privati. Patteggiamento improprio. In base al disegno di legge predisposto dal governo, potranno ottenere l'applicazione della pena su richiesta - contrariamente a quanto accade ora - anche gli imputati dei reati contro la pubblica amministrazione e connessi: corruzione, concussione, ricettazione, abuso d'ufficio, falso in bilancio, ecc. L'eventuale opposizione del pubblico ministero al patteggiamento non sarà vincolante, ma per evitare il processo e non andare in carcere grazie alla condizionale l'imputato dovrà ammettere i fatti contestatigli e fornire al giudice la più ampia ricostruzione possibile. Non è necessaria la chiamata in correità di altri: «Questo per non cadere nella delazione», ha spiegato il ministro della Giustizia Conso. Accettando il patteggiamento improprio e ottenendo la sospensione condizionale della pena, l'imputato sarà anche sottoposto ad una «misura interdittiva perpetua». Non potrà più, cioè, candidarsi alle elezioni, né ricoprire incarichi pubblici nelle Usi, e negli altri enti pubblici e semi-pubblici. Per il rimborso dei soldi intascati illecitamente, il giudice stabilirà una somma tenendo conto anche delle richieste della parte civile interessata al risarcimento. Depenalizzazione. Un altro decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri, quello sulla depenalizzazione di alcuni reati, non ha direttamente a che fare con Tangentopoli, ma serve a ridurre il carico di lavoro dei magistrati. D'ora in più non saranno più considerati reati comportamenti come la distruzione 0 il deterioramento delle affissioni, mendicare in luogo pubblico, emettere assegni a vuoto, omettere la denuncia degli infortuni sul lavoro, eccetera. Su questi fatti, puniti non più con una sanzione penale ma con sanzioni amministrative, saranno competenti i prefetti anziché 1 giudici. E' una riforma auspicata da tempo dagli stessi magistrati, proprio per eliminare una mole di lavoro che in molti casi ostacola, fino a paralizzare, le altre inchieste. Giovanni Bianconi Il decreto-legge sui fondi ai partiti toglierà molte indagini ai magistrati Come è stato esteso il patteggiamento A sinistra il presidente del Consiglio Giuliano Amato A destra Roberto Mongini

Persone citate: Bettino Craxi, Conso, Di Pietro, Giuliano Amato, Raffaele Bertoni, Roberto Mongini

Luoghi citati: Italia, Roma