Cancro al seno una sfida

Continua il dibattito con nuovi contributi di esperti Continua il dibattito con nuovi contributi di esperti Cancro al seno, una sfida Segnati: «Difendo la prevenzione» Ancora reazioni alle polemiche sulla prevenzione del cancro al seno. Un dibattito sollevato dalle dichiarazioni rese in un'aula di giustizia dal professor Fiero Sismondi, perito di parte al processo contro un medico del Mauriziano per la morte della giornalista Giuliana Mogelli («La prevenzione per i tumori al seno è completamente inutile prima dei 50 anni»), e alimentato dalle immediate prese di posizione di alcuni specialisti. Dopo i servizi pubblicati domenica e martedì, il dibattito continua. Molte le lettere e le telefonate al giornale, a testimoniare che il problema è assai sentito. Come ben sappiamo. Oggi ospitiamo altri contributi sulla prevenzione e tempestività della diagnosi, così importanti per la salute di migliaia di donne. Il cancro al seno colpisce ogni anno (masi 600 donne torinesi (la maggioranza delle quali, è bene ricordarlo, guarisce dalla malattia). Poco meno di 6 mila donne residenti a Torino sono in cura o sono state curate per questa malattia. Alcune migliaia di donne tra 50 e 59 anni di età hanno già ricevuto un invito da «Prevenzione Serena» con un appuntamento per effettuare una mammografia di controllo. Una pratica preventiva di sicura efficacia, che permette di ridurre di almeno la metà il rischio di morire di tumore della mammella per chi si sottopone regolarmente al test, è proprio la mammografia, eseguita ogni 2 anni nelle donne di età superiore ai 50 anni. Gli studi condotti hanno ormai dimostrato in modo estremamente convincente l'efficacia di questa pratica preventiva e la sfida è ora tradurre le indicazioni della ricerca in servizi offerti alla popolazione, che siano dotati di qualità elevata tale da raggiungere l'obiettivo di salvare delle vite. La Regione Piemonte ha dato prova di sensibilità finanziando e promuovendo «Prevenzione Serena», che si pone all'avanguardia poiché è uno dei pochissimi programmi attivati in Italia e per l'attenzione rivolta al problema della qualità del programma. Lo screening è condotto da un Comitato Tecnico e tra i principali compiti del Comitato vi è proprio la costante attenzione alla qualità delle procedure e alla verifica dei risultati. Cosa rispondere alle donne asintomatiche con meno di 50 anni che si rivolgono per avere una mammografia ai loro medici, ai ginecologi, ai servizi di radiologia degli ospedali? La verità: cioè che oggi nessuno può affermare che lo screening mammografico in queste donne serva, ma nessuno può affermare nemmeno il contrario, tanto è vero che questo problema è oggetto di ricerca scientifica. Uno studio di grandi dimensioni è in corso (in Gran Bretagna) e altri ancora saranno probabilmente avviati (in collaborazione tra varie nazioni europee) proprio per valutare l'efficacia della mammografia di controllo tra i 40 e i 50 anni di età. Tuttavia le risorse disponibili consentiranno, con molti sforzi, di invitare gradualmente a una mammografia le donne tra 50 e 59 anni. Per equità i medici di base le cui assistite hanno ricevuto l'invito di effettuare la mammografia, presso l'Unità distaccata di Senologia del Servizio di radiodiagnostica dell'O¬ spedale San Giovanni A.S., sono via via sorteggiati a caso. Certo non sarà possibile portare a termine l'arduo compito di invitare tutte le donne torinesi di età inizialmente compresa tra i 50 e i 69 anni (144 mila donne) se al programma non vengono assicurate le risorse previste, tra cui quella di un secondo centro, presso l'Ospedale S. Anna, per l'effettuazione delle mammografie di screening. Indubbiamente la distinzione tra donne di età inferiore o superiore ai.50 anni è in parte convenzionale, tuttavia è il criterio meno insoddisfacente per la generalità della popolazione. Il medico curante si trova nella migliore, seppur difficile, posizione per consigliare o sconsigliare una mammografia ad una determinata donna, informandola adeguatamente. In seguito la ricerca e gli istituti che fanno ricerca potranno darci maggiori lumi su come comportarci. Non vorrei tuttavia che la consapevolezza di non poter talora prevenire (ma solo diagnosticare tempestivamente e curare) ci impedisca di sviluppare tutta la prevenzione possibile. Nereo Segnati Coordinatore Comitato Tecnico di «Prevenzione Serena» Leonardo Caldarola (da sinistra), presidente della Associazione per la prevenzione e la cura dei tumori e Giovanni Menaldo

Persone citate: Cancro, Giovanni Menaldo, Leonardo Caldarola, Sismondi

Luoghi citati: Gran Bretagna, Italia, Piemonte, Torino