Imre Nagy dalla Russia con veleni
il caso. Dopo le rivelazioni della «Stampa» continua il confronto sull'eroe del '56 il caso. Dopo le rivelazioni della «Stampa» continua il confronto sull'eroe del '56 Imre Nagy dalla Russia con veleni EROMA ONOSCO Giulietta Chiesa da così tanto tempo, e l'ho difeso e appoggiato così tante volte quando scriveva da Mosca in era brezneviana e anche gorbacioviana, da ritenere di potergli muovere qualche rilievo critico, a proposito del suo recente scoop su Imre Nagy (La Stampa del 27 febbraio) senza che questo intacchi la nostra amicizia. Trascrivo letteralmente un brano del libro di C. Andrew e 0. Gordievsky sulla storia del Kgb, che Giuliette) certamente conosce e che è considerato da tutti gli esperti come una fonte autorevolissima (p. 427 dell'edizione Usa, Harper Collins 1991): «La repressione della rivoluzione (ungherese del 1956, ndt) fece anche la reputazione di una nuova generazione di dirigenti del Kgb. Nel 1954 (...) Andropov (...) divenne ambasciatore sovietico a Budapest. Nel 1955 un altro futuro presidente del Kgb, il trentunenne Vladimir Alessandro vie Kriuchkov, giunse a Budapest come uno dei terzi segretari di Andropov. Il ruolo di Kriuchkov nell'aiutare a sopprimere la rivoluzione del 1956 gli avrebbe poi creato imbarazzo. Fino al 1984 la sua biografia ufficiale di deputato al Soviet Supremo ometteva ogni menzione al suo periodo a Budapest. Dopo essere diventato presidente del Kgb nel 1988, comunque, Kriuchkov riconobbe di essersi trovato "faccia a faccia" con gli "sviluppi" - come li descrisse eufemisticamente - nell'Ungheria del 1956». Pongo la prima domanda: alla luce di questi trascorsi, quale può essere la credibilità di Kriuchkov quando parla di Nagy? Chiesa si fiderebbe di eventuali «rivelazioni» fatte da Bilak su Dubcek, da Pinochet su Attende, o, per restare in Italia, da Arturo Bocchini sui fratelli Rosselli? Probabilmente no, e con ragione, anche perché sarebbero tutti in grado di costruire molto bene dei falsi, magari partendo da qualcosa di vero (ad esempio, è abba- I stanza verosimile che la dichiarazione di Nagy con cui si impegna a collaborare con il ministero dell'Interno possa essere autentica: ma esisteva un comunista, o anche un semplice rifugiato politico nell'Urss del 1930, che potesse esserne esentato?). Seconda domanda, assolutamente cruciale: perché queste carte non vennero fuori quando, a partire dal marzo 1957, Ponomariov («regista» politico del processo, tutt'altro che «misterioso») fece setacciare tutti gli archivi sovietici per trovare qualcosa contro Imre Nagy? Nulla fu lasciato all'improvvisazione, allora, per infangare il personaggio: se questi documenti fossero stati pubblicati allora, avrebbero avuto un effetto dirompente sia sul morale degli ungheresi che avrebbero visto il capo della loro rivoluzione ridotto al rango di un volgare assassino, sia sui Silone e sui Camus che in Occidente organizzavano campagne di solidarietà, e avrebbero notevolmente facilitato il compito di Kadàr. Forse che Ponomariov cercò male? Oppure nel 1957 non esistevano proprio, a eccezione magari della dichiarazione generica di Nagy di cui sopra, di per sé insignificante? Federigo Argentieri membro fondatore dell'«lstituto per la storia dell956» Argentieri: «Non possiamo credere a Kriuchkov Sarebbe comefidarsi di Pinochet su Attende» «La lettera di impegno: impossibile non firmarla» «Ma non tutti furono spie» Qui a lato l'ex presidente del Kgb Vladimir Kriuchkov. Nella foto a sinistra Imre Nagy
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