Twins la bomba viene da Oriente di Franco Pantarelli

Fa parte dello stesso gruppo che uccise il presidente egiziano Sadat e il rabbino Kahane a New York Fa parte dello stesso gruppo che uccise il presidente egiziano Sadat e il rabbino Kahane a New York Twins, la bomba viene da Oriente L'Fbi arresta un integralista musulmano NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Svolta improvvisa nelle indagini sull'attentato al World Trade Center. Un uomo è stato arrestato e i suoi complici sono ricercati (in serata, una rete locale ha reso noto che sarebbero cinque gli arresti compiuti dalla polizia federale nelle abitazioni di fondamententalisti musulmani nel New Jersey). Il lavoro «sarà lungo, potrebbe durare mesi», ha detto il capo dell'FBI William Sessions, ma quello che conta è che le indagini per individuare i responsabili della morte di cinque persone, il ferimento di oltre mille e la paralisi delle «torri gemelle» hanno preso una direzione concreta. Che ci si creda moltissimo, alla pista trovata, è dimostrato dal fatto che la prima a dare l'annuncio dell'arresto è stata la stessa Ca¬ sa Bianca, per bocca del portavoce di Bill Clinton, George Stephanopulos. «E' stato arrestato un uomo, è tutto quello che posso dire», ha detto lui rimandando a una successiva conferenza stampa. Ma il riserbo dei responsabili delle indagini non ha impedito lo scatenarsi dei «media» di New York e la raccolta di una grande quantità di indiscrezioni. Una è che l'uomo si chiama Mohamed Salama, ha 27 anni, è cittadino americano ed appartiene allo stesso gruppo di fondamentalisti islamici (i Fratelli Musulmani) che nel 1990 uccise proprio a New York Meir Kahane, un rabbino estremista che stava tenendo un discorso ai suoi seguaci in un albergo della città. Un'altra indiscrezione è che a portare gli inquirenti sulle tracce di Salama sarebbe stata l'individuazione del veicolo che venerdì scorso servì a portare l'esplosivo nel garage del World Trade Center. Erano giorni che gli investigatori sostenevano che doveva trattarsi di una grossa automobile o di un furgoncino, data la grande quantità dell'esplosivo impiegato (almeno 80 chili di dinamite). E a quanto pare si era arrivati a stabilire che quello incriminato era per l'appunto un furgoncino giallo, finito in mille pezzi in seguito all'esplosione. Su uno di quei pezzi era ancora leggibile il numero di matricola, e così gli inquirenti sono riusciti a risalire all'agenzia che lo aveva affittato pochi giorni prima per l'appunto a Mohamed Salama. Lui poi aveva detto che gli era stato rubato a Newark, nel New Jersey, ma è da supporre che gli investigatori, una volta scoperto che Salama ruota attorno alle attività di una moschea proprio del New Jersey da tempo «sotto osservazione» perché ritenuto il quartier generale del gruppo fondamentalista di cui si diceva, abbiano deciso di «torchiarlo», fino a concludere che è coinvolto nell'attentato. Quella islamica era una delle «piste» che gli investigatori stavano seguendo. Ora, se tutte queste notizie riguardanti Mohamed Salama risulteranno vere, i dubbi su quale direzione debbano prendere le indagini sono finiti e cominciano semmai le ipotesi sullo scopo dell'attentato. Il collegamento più ovvio sembrerebbe quello con la vicenda dei 400 palestinesi deportati da Israele. Gli autori dell'attentato avrebbero voluto «punire» gli Stati Uniti per il fatto che con le loro pressioni hanno fatto sì che il Consiglio di Sicurezza dell'Orni, pur avendo condannato all'unanimità la deportazione, si «accontentasse» poi della decisione israeliana di rimandare a casa solo un terzo dei deportati. Quel comportamento americano è stato condannato da molti governi arabi, ma i fondamentalisti avrebbero voluto aggiungere «qualcosa di più», come la bomba al Worl Trade Center. Ma anche un'altro collegamento veniva fatto ieri sera, ed era quello con il secondo anniversario della fine della Guerra del Golfo, che ricorreva proprio venerdì scorso. Se quella fu la «madre» di tutte le battaglie, la bomba alle torri gemelle, secondo questa teoria, potrebbe esserne una delle «figlie». Così gli americani si troverebbero nuovamente di fronte il loro nemico prediletto, il sempiterno Saddam Hussein. Franco Pantarelli mìm Le Torri Gemelle, dove è esplosa l'auto bomba della strage (FOTOAP)

Luoghi citati: Israele, New Jersey, New York, Newark, Stati Uniti