Molte fughe dalla dc «Ci vuole il ricambio»
Partiti e voto di giugno tra tanti guai Partiti e voto di giugno tra tanti guai Molte fughe dalla de «Ci vuole il ricambio» Lo scudocrociato cerca volti nuovi Tesseramento: cinquemila adesioni I garanti della «nuova de» ieri hanno diffuso il calendario delle iniziative per rilanciare il partito, segnando l'avvio della fase congressuale e della campagna elettorale in giorni che per le forze politiche si rivelano sempre più preoccupanti. Se nel pds c'è un gran tormento per il presunto conto svizzero del vecchio pei, per i democristiani le cose non vanno bene: tre parlamentari inquisiti, amministratori e attivisti in carcere. Nella sede di via Carlo Alberto il clima è plumbeo, attenuato appena dall'attivismo di numerose «facce nuove», quelle dei «garanti», appunto, nominati nei giorni scorsi per dare un supporto di credibilità alla campagna di adesioni al partito. Una campagna che, lanciata a gennaio da Mino Martinazzoli, doveva concludersi domenica scorsa ma che è stata prolungata sino al 15 marzo. L'ultimo dato annuncia che il manifesto della nuova de è stato firmato da 5 mila persone. «Un buon risultato», dice Giuseppe De Maria, commerciante, uno dei garanti, ritornato all'impegno nel partito mentre molti fuggono. Prima dell'azzeramento delle tessere voluto nello scorso dicembre per fare pulizia, gli iscritti in città erano 16 mila. Numerosi erano «inventati», forse con l'aiuto dell'elenco del telefono. Ma, fatte le debite tare, ne rimanevano almeno 10 mila «buoni», il doppio degli attuali. «H 15 marzo saremo molti di più», assicura il segretario cittadino Francesco Bruno. Sarà Rosa Russo Jervolino, il presidente del partito, a tirare le somme. Lo farà 3 giorni prima della chiusura - il 12 marzo - al teatro del «S. Giuseppe». «Stiamo risalendo la china», aggiunge il segretario, con la fiducia di chi vuole ad ogni costo uscire a testa alta da questa «difficilissima stagione». Bruno è convinto di farcela: «La de ha ancora un ruolo importante, in città e nel Paese». Anche se l'iniziativa politica del partito appare ridotta al lumicino. Da dove incomincia il rilancio? Dalla gente, risponde il se- Il prRosa Russchiuderà lde gretario annunciando tre «incontri ravvicinati» con la città: domani alle 20,30 al cinema Santa Rita (via Vernazza 26), sabato alle 15, nella sala riunioni del collegio San Giuseppe (via S. Francesco da Paola 23) e domenica alle 10 al Piccolo Valdocco (via Salerno 12). Un modo per cercare iscritti e candidati alle elezioni di maggio-giugno? Anche. Soprattutto dopo la grande paura della scorsa settimana, quando Bruno, convocata la direzione per le elezioni del 28 marzo (poi rinviate), si ritrovò al partito con 5 persone e dovette prendere atto della raffica di «no» a candidarsi. Tra i no anche quello di Luigi Rossi di Montelera, indicato alcuni giorni prima come possibile capolista. «Sì - dice Guido Bodrato, commissario della de milanese assediata dalla sindrome tangenti -, il problema vero per la de torinese è l'appuntamento elettorale. Dovremo capire come arrivarci, con quali programmi e con quali uomini». Giovani? «Certo. Ma bisogna trovare il modo di farli crescere. Inserirli nel partito meccanicamente non risolve nulla. La de in questi mesi deve sentire le categorie, il mondo cattolico, la gente. Deve far uscire dal guscio le energie vitali della città, che ci sono. Verificare se le categorie hanno la volontà di impegnarsi. Non per costruire uno schieramento contro Novelli, ma per mettere insieme esperienze diverse. Costituire in modo artificioso 2 poh, uno conservatore l'altro progressista, non risolverebbe il caso Torino». Giuseppe SangJorgio Il presidente de Rosa Russo Jervolino chiuderà la campagna delle adesioni Luigi Rossi di Montelera aveva detto no alla candidatura con il vecchio sistema
Persone citate: Francesco Bruno, Giuseppe De Maria, Guido Bodrato, Luigi Rossi, Mino Martinazzoli, Novelli, Rosa Russo Jervolino
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