BATTISTI & Dalla

PREMIATA DITTA Compiono tutti e due 50 anni. Hanno incarnato ideologie diverse, oggi scopriamo che non erano così lontani PREMIATA DITTA BATTISTI EUCIO Dalla oggi compie cinquant'anni e domani li compirà Battisti. Lucio &• Lucio, due simboli della musica canzonettistica di questi anni: militante il primo, latitante il secondo, i Lucio sono anche buoni industriali di sè, uomini-azienda che hanno saputo investire sulla creatività e sul nome ben stampato in ditta. A far grande Dalla fu soprattutto la canzone che s'intitola come la sua data di nascita - 4-3-43 - poi soprannominata «Gesù Bambino», cantata in un Sanremo del '71. Canzone che lo perseguita nel cinquantennio e che lo ha costretto a rifugiarsi nelle Alpi austriache per una settimana bianca. Non prima di aver ammesso ai microfoni del TG1 : «E' un grande traguardo, l'inizio di qualcosa. Cinquant'anni è il momento della trasformazione; io poi sono mutante... La cosa che, invece, ho orrore che possa capitarmi è diventare un monumento al quale neanche più i cani si fermano per fargli la pipì». Dieci anni fa, stesso giorno, era disposto a celebrarsi in un'altra canzone-data, 1983, nella quale ricordava il clima del suo anno di nascita: «Ehi, nel '43 la gente partiva, partiva e moriva e non sapeva perché...»; era il periodo freak, con le collanone di corallo, il basco, i pelacci in vista sotto la canottiera blu, le Ms fumate a raffica, la pancetta. Il Dalla di oggi è un altro uomo, magro gentleman in panama bianco. Non fuma non beve mangia macrobiotico fa ginnastica tutti i giorni. E' amministratore delegato di una casa discografica, la Pressing, che scopre nuovi talenti; vive a Bologna, passa talvolta per la nuova villa di Milo sulle pendici dell'Etna, scompare in barca d'estate, e si fa trovare solo quando decide lui: mai per parlare di sé, dei suoi sentimenti, della vita libera che ha deciso di condurre fuori da ogni tentazione di coppia; con la forma fisica l'altra sua ossessione è il futuro, la civiltà dell'immagine che spodesta la civiltà della parola. E questo ha profondamente influenzato le sue ultime opere. E' un punto in comune]fra i due Lucio. Anche Battisti ora crede in una parola ridotta a suono. Almeno sembra, perché non si sa cosa pensi, dove sia, e che cosa faccia: i pochi dell'ambiente musicale che parlano con lui debbono tacere. Poche notizie trapelano in un anonimato impaurito: voleva scrivere con De Gregori, per Jovanotti e la Mannoia, ma non se n'è fatto niente; lo stesso Dalla ha raccontato un incontro dell'84, quando il Lucio bolognese propose un concerto insieme intitolato «I due Lucio»: «Al ristorante gli ho raccontato tutto. Lui ascoltava senza darmi grande importanza. Alla fine mi disse che non si poteva fare perché si sentiva molto cambiato e si stava muovendo su tutt'altra ricerca musicale». Poche immagini rubate raccontano l'Howard Hugues del pop come un anziano giovanotto più grasso e canuto; ha un figlio di 19 anni e la stessa moglie di sempre, Grazia Veronesi; vive fra Rieti, la Brianza e Londra, dove registra i dischi; fa contratti legati a una sola opera per essere libero; la sua avarizia è leggendaria. Nel mondo della musica si ten¬ de a vedere in Dalla l'artista-imprenditore, l'uomo abile che ha saputo sfruttare i buoni rapporti con i partiti della sinistra e rinnovarsi anche attraverso la collaborazione con i colleghi, da De Gregori a Morandi fino a Pavarotti; in Battisti, invece, tutti vedono l'artista puro, riservato, intrattabile; però poi il suo stile attuale, quello con i vaniloqui di Pasquale Panclla come testi, non piace a nessuno. Mogol, che lo fece famoso mettendo parole sulla sua musica, è in lite da anni con lui per questioni di royalties e si rifiuta anche di ascoltarne il lavoro; Maurizio Vandelli, che lo scoprì mentre cantava triste al Roof Garden di Sanremo e lo portò alla Ricordi, dice: «Quel fascino incantatore mi sembra sbiadito»; Ricky Gianco, suo compagno di squadra in Ricordi («un giorno fummo costretti entrambi a fare un coro in falsetto per Rita Pavone»), ammette: «Adesso non mi piace. Apprezzo qualcosina, ma in un contesto di ammirazione per uno che ha tentato di far cose diverse». Il più grande smacco è il fatto che il suo ultimo lavoro, Cosa succederà alla ragazza, del '92, abbia venduto tante copie quante un album doppio con i suoi successi del passato, (quelli come Fiori rosa fiori di pesco), uscito senza la sua approvazione. Cambio, l'ultimo lp di Dalla, ha venduto 1 milione 300 mila copie; l'opera omnia di Battisti, politicamente giudicato di destra, fu trovata nel covo delle Br in via Gradoli. La loro generazione musicale è stata protagonista e capostipite di questi tempi: «E' stata questa generazione - rivendica Shel Shapiro, eroe del Beat, leader dei Rokes - a scoprire un linguaggio o a utilizzare un linguaggio latente per farlo diventare forma». Ma dell'età questa generazione non vuole sentir parlare. Shapiro i 50 li compirà il 16 agosto: «E' un fatto esterno. I 50 anni ti cambiano più nella testa della gente che nella tua». Marinella Venegoni V Da sinistra: Mario Capanna, Walter Veltroni, direttore de «l'Unità», e Gianfranco Fini, segretario del Movimento- sociale

Luoghi citati: Bologna, Londra, Milo, Rieti, Sanremo