Esplode il dramma delle suore stuprate
Secondo un frate, in alcuni casi sarebbero state autorizzate a interrompere la gravidanza Secondo un frate, in alcuni casi sarebbero state autorizzate a interrompere la gravidanza Esplode il dramma delle suore stuprate // Vaticano: niente aborto, devono diventare mamme CITTA' DEL VATICANO. Aborto no, pillola sì per prevenire gravidanze indesiderate alle suore nelle aree a rischio di terrorismo. L'innovazione introdotta nella dottrina morale - già sperimentata in passato in Africa - è venuta alla luce a partire dalle dichiarazioni di un anziano sacerdote cappuccino di Reggio Emilia, don Aldo Bergamaschi, critico verso l'appello a non abortire rivolto nei giorni scorsi dal Papa alle donne bosniache violentate sistematicamente dai serbi. Don Bergamaschi ha accusato il Vaticano di utilizzare due pesi e due misure perché «la Chiesa ha legittimato l'aborto per suore missionarie che erano state violentate» e in seguito ha ricordato che nei testi di studio in seminario si consentiva il ricorso al raschiamento per le religiose vittime di violenze. La sala stampa vaticana, investita della questione, ha rilasciato un comunicato brevissimo e dal contenuto indubbio. «Mai, ha dichiarato il vicedirettore, mons. Piero Pennacchini - in nessun caso, è stato legittimato l'aborto». Il riferimento è alle 25 suore di Banja Luka, in Bosnia, sequestrate dai serbi nel giugno scorso; due di loro vennero violentate e tutta la storia fu raccontata dal settimanale «Famiglia cristiana». In questi mesi è calata una cortina di silenzio sugli esiti di quegli stupri e non si è più parlato di violenze alle religiose. Dalle affermazioni e dalle smentite trapela però un'altra dimensione della realtà e della vita delle comunità di suore nei Paesi sconvolti dalla guerra civile e dalla violenza etnica. L'agenzia Asca documenta infatti che in passato il Vaticano attraverso gli ordini religiosi ha autorizzato o quanto meno consentito l'uso di pratiche anticoncezionali condannate normalmente dalla dottrina morale. E' accaduto nel Congo prima della fine della rivolta dei Simba: le suore missionarie furono autorizzate a prendere la pillola per prevenire gravidanze indesi¬ derate dovute a violenze. Anche più recentemente si è parlato di casi simili avvenuti nelle zone dell'Uganda toccate dalla guerriglia; tra i «si dice» vanno collocati i Paesi dell'America Centrale o, ancora in Africa, il Mozambico. Il problema è scottante, come conferma la fumosità dei «distinguo» che arrivano dalle fonti vaticane interpellate in merito. Dalla Congregazione per la dottrina della Fede, l'unica autorizzata a dettare i confini del lecito e dell'illecito, si fa sapere che è consentito ad esempio far uso di lavande per eliminare gli spermatozoi nell'arco di tempo tra la violenza e la fecondazione. Una pratica che però è giudicata di «dubbia efficacia» dal professor Giovanni Battista Serra, primario ginecologo a Roma. «E' uno dei sistemi più usati nell'antichità ma i risultati sono dubbi ed anzi introdurre liquidi può spingere eventuali spermatozoi residui nel collo dell'utero» favorendo quel che si intendeva evitare. Quanto alla pillola, utilizzata in Africa ma forse anche in altre situazioni, la Chiesa si oppone all'uso contraccettivo ma non trova niente da obiettare a ricorrervi come prevenzione medicinale. Nei casi di gravidanze dovute a violenze, le suore hanno davanti due possibilità: o lasciare la vita religiosa per provvedere al figlio oppure affidare il neonato e riprendere il proprio posto. Un bel dilemma, di cui il Vaticano non rende note le dimensioni numeriche, anche se qualche istituto religioso missionario femminile sta pensando di affrontare esplicitamente il problema nei corsi di formazione per le future suore. «Il vero nodo di fondo - ci ha detto il teologo moralista Vincenzo Castelli - è il posto che ha l'etica nella Chiesa. La casistica va bene e la difesa della vita è fuori discussione. Tuttavia dobbiamo interrogarci anche su altri temi rilevanti per l'etica, quali la libertà, l'amore, il ruolo dell'affettività». Sandro Berrettoni
Persone citate: Aldo Bergamaschi, Giovanni Battista, Piero Pennacchini, Sandro Berrettoni, Vincenzo Castelli
Luoghi citati: Africa, America Centrale, Bosnia, Citta' Del Vaticano, Congo, Reggio Emilia, Roma
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