l'on. ha perso l'appetito

l/oiu ha perso l'appetito l/oiu ha perso l'appetito Fuga dai ristoranti dopo gli scandali ROMA. Raddoppia la mensa di Montecitorio, col nuovo self service sotterraneo da 300 parlamentari a botta. E nelle trattorie romane del centro tira un'aria sempre più grama. E' finita la pacchia. Passato il tempo delle vacche grasse, le mangiate di pesce tra una votazione e l'altra, le riunioni di corrente conviviali, le tavolate coi clientes venuti dal collegio elettorale, coi quali si doveva fare bella figura. Effetto Tangentopoli. Effetto crisi. Effetto «presenza» (ogni votazione mancata oltre un certo tetto costa all'onorevole una multa salata). «Tanto vale allora restare dentro e accontentarsi di quel che passa il convento», sbotta uno dei tanti peones senza volto. Della bistecca con patate o del pesce del giorno, della trippa o della pasta col tonno «e magari ci scappa pure il piatto regionale». Per diecimila lire, compreso il quartino di Chianti. Il doppio se, anziché sedersi ai tavolini da quattro nella zona «mangia e scappa», ci si accomoda nel re¬ parto riservato ai soli onorevoli, con posate di argentone e candida tovaglia, dove la cucina è più curata e i piatti «a la carta» sono più vari. Tanto costa oggi il ristorante della Camera inaugurato l'estate scorsa. Quello dello scandalo. Si disse che il restauro era costato 12 miliardi, 700 mila lire soltanto per le tende chiare che scendono fra le moderne boiseries che danno al luogo un'aria finto-antica di dubbio gusto. Prendeva il posto del bel locale liberty, tutto velluti rossi e lampade d'epoca che chiamavano «bomboniera». Nel sotterraneo, dove adesso apre il self service col bancone e le lampade al neon. «Copriremo altri 200 posti almeno, e i prezzi saliranno un po', per coprire almeno i costi», spiega il questore (de) Renzo Patria. Per i parlamentari e i giornalisti, naturalmente. Intanto fuori si piange. Se il parlamentare si ridimensiona e risparmia, il trattore romano non gode. «Craxi ci aveva fatto grandi e Di Pietro ci ha rovinati», si lamenta Anna Maria Colarelli, moglie di uno dei proprietari della Maiella, a due passi dall'Hotel Raphael. «Adesso come fanno a mangiar fuori i politici, se appena li vedono in giro li insultano e gli tirano le pietre?». Craxi portava molta gente? «Tantissima. Chi veniva per vederlo, chi per sapere dove mangiava, per chiedergli qualcosa, o solo per farsi vedere dove mangiava lui. Ma al suo tavolo, no, erano sempre in pochi. Quattro o cinque. Il segretario Cornelio Brandini, e qualcun altro, la figlia Stefania, il figlio Bobo che è amico di mio figlio, dipende. Ma mica solo lui veniva - aggiunge la signora Anna Maria -, Occhetto prima di diventare capo del pds arrivava spesso con la sua signora. E veniva il senatore Bossi, venivano i fascisti di via della Scrofa, e Biondi, anche di sera». All'Augustea, la «mensa psi» attaccata alla sede di via del Corso, dove era di casa De Michelis con la sua corte (il Plaza è quasi di fronte) e Martelli con Bruno Pellegrino e compagnia, sono più restii a ricordare il bel tempo andato. E quasi insofferenti ad essere associati ai politici, e ai socialisti. «Certo, siamo coinquilini, ma niente di più», sbotta il direttore. E oggi? «Oggi c'è un calo generale dei consumi e il ristorante è uno dei meno necessari. Anche perché si associa col mangiare e mangiare oggi è una parola che ha tanti sensi». Scherzano, i ristoratori romani. E nicchiano. Da Carmela alla Rosetta, solo pesce, prezzo dalle 100 mila in su, non ricordano nemmeno le tavolate di Cirino Pomicino, e non vogliono parlare di crisi. Ma intanto, per richiamare il politico in fuga hanno avuto un'idea. Il venerdì zuppa di pesce a prezzo fisso: solo 60 mila, compreso il dessert. Nella strada accanto, da Fortunato al Pantheon, prediletto da Spadolini che prima di diventare presidente del Senato vi ritrovava i suoi amati piatti toscani, frequentato abitualmente da Pannella e Leoluca Orlando, Bossi e Gianfranco Miglio, Barucci e Golia («ma da quando si è dimesso è sparito»), ammettono che «è cambiata l'allegria: quel ronzio di gente che corteggiava i parlamentari non si vede più». Insomma, non viene proprio più nessuno? «Per carità: ieri sera c'erano Di Donato con Capria e Manca. Stasera viene l'onorevole Abbate con la famiglia. Andiamo avanti». Maria Grazia Bruzzone La proprietaria della trattoria di Craxi: «Di Pietro ci ha rovinati» Aumentano i prezzi a Montecitorio Umberto Bossi (a lato), cliente abituale del ristorante Maiella, a due passi dall'Hotel Raphael, dove erano di casa Craxi, con amici e figli, e Occhetto con la moglie. Ma il leader della Lega è stato visto spesso anche «da Fortunato» al Pantheon

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